"Di Montigny a Milano? Tutti dobbiamo essere convinti della scelta"

La senatrice azzurra: «Importante fare bene, non prima. Nomi straordinari nelle altre città»

"Di Montigny a Milano? Tutti dobbiamo essere convinti della scelta"

Licia Ronzulli, vice capogruppo di Forza Italia al Senato e responsabile per i rapporti con gli alleati, qual è la situazione del centrodestra a 4 mesi dalle amministrative?

«Abbiamo già messo in campo dei candidati straordinari. Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera, amministratore di grande esperienza e capacità, che ha deciso di spendersi per la sua terra ed è candidato in Calabria. A Roma c'è il ticket Michetti-Matone, entrambi con un'enorme esperienza professionale alle spalle. Sapranno affrontare e risolvere tutti i nodi per restituire alla Capitale la dignità che merita e che purtroppo, in questi anni di sinistra e 5 Stelle, si è andata affievolendo».

La designazione del nome di Milano è imminente?

«Assolutamente sì: credo che saremo in grado di annunciarlo la prossima settimana. Non ne farei, però, una questione di tempo: non è importante fare prima, è importante fare bene. Dobbiamo mettere in campo il candidato migliore, quello con maggiore possibilità di vincere, ma soprattutto, con le più grandi capacità per governare una città complessa come Milano che merita molto di più che questa amministrazione che dietro Instagram il nulla».

Tutto fa pensare alla candidatura di Di Montigny. Forza Italia è convinta? Qualcuno vuole una figura più politica?

«Per Milano, come per tutte le altre città, la questione non è se Forza Italia è convinta o no, se la Lega è d'accordo o meno. Dobbiamo tutti essere convinti della scelta. Non sono scelte facili perché abbiamo deciso di mettere in campo personalità civiche e dunque serve tempo per conoscerli e per valutarli».

I rapporti fra gli alleati sono solidi?

«Credo che non lo siano mai stati come in questi mesi. Andremo insieme in tutte le città e nella regione in cui si vota e che riusciremo a dimostrare ancora una volta che il centrodestra rappresenta la maggioranza degli italiani».

Come vede in prospettiva l'asse Fi-Lega? Si pensa a una federazione o un percorso che porti a una possibile fusione?

«Di fusione non ha mai parlato nessuno. Si è ragionato semmai sull'utilità di una più efficace collaborazione a partire dall'azione in Parlamento e nel governo. Forza Italia e la Lega insieme sono non soltanto la prima forza politica in Parlamento, ma anche l'azionista centrale del governo. Berlusconi ha una lunga storia di federatore ha proposto una federazione dei partiti del centrodestra già nel 2019 e oggi sogna un partito unico, plurale, dei moderati e tutti coloro che si battono contro la sinistra».

Il governo vi soddisfa? Sta lavorando bene?

«Il cambio di passo è sotto gli occhi di tutti: la campagna vaccinale e un piano ragionato di riaperture, hanno consentito un minimo di ripresa. Con il green pass il ritorno alla normalità si avvicina sempre più e settori come il wedding e il turismo potranno ripartire. Stiamo poi lavorando per semplificare e, con il Pnrr consegneremo ai nostri figli un'Italia migliore. È poi allo studio un ulteriore rinvio delle cartelle esattoriali fino a fine agosto, come abbiamo chiesto perché non si possono chiedere soldi agli italiani dopo più di un anno di crisi. Abbiamo fatto bene a volere questo governo che, lo ricordo, nasce da una proposta e da un appello del presidente Berlusconi».

Il Paese è pronto a ripartire da ogni punto di vista?

«Lo sta già facendo, per fortuna.

Gli italiani hanno dimostrato prima un senso civico e poi una capacità di resistenza che forse prima non avevamo immaginato. Ora bisogna promuovere il desiderio di ritorno alla normalità, anche eliminando da subito l'obbligo delle mascherine all'aperto».

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