«Mi assumo la piena responsabilità della morte di Jamal Khashoggi ma non ho ordinato io di ucciderlo». Intervistato dall'emittente Usa Cbs il principe saudita, Mohammad bin Salman ha negato qualsiasi coinvolgimento nell'assassinio del giornalista Jamal Khashoggi, ucciso nell' ottobre del 2018 nel consolato saudita a Istanbul, ma se ne è assunto «la piena responsabilità». Bin Salman ha spiegato che se «un crimine viene commesso contro un cittadino saudita da funzionari, che lavorano per il governo saudita» è inevitabile che «come leader» debba assumerne «la piena responsabilità».
Il principe saudita ha definito un «errore» l'efferato omicidio del giornalista che è stato ucciso e fatto a pezzi, e si è impegnato ad «intraprendere tutte le azioni per evitare una cosa del genere in futuro».
L'erede al trono ha poi lanciato un avvertimento a tutte le potenze mondiali minacciando in sostanza di bloccare le forniture di petrolio. «Se il mondo non intraprende un'azione forte e ferma per scoraggiare l'Iran, vedremo ulteriori escalation che minacceranno gli interessi mondiali», ha affermato nel commentare l'attacco alle raffinerie saudite che Riad ha attribuito a Teheran.
La regione del Medio Oriente, ha proseguito «rappresenta circa il 30 per cento delle forniture energetiche mondiali, circa il 20 dei traffici commerciali globali, circa il 4 del Pil mondiale».
Che cosa succederebbe dunque se si imponesse uno stop
alle forniture?«Il collasso totale dell'economia globale, e non solo dell'Arabia Saudita o dei paesi del Medio Oriente avverte il principe- Le forniture saranno interrotte e i prezzi saliranno come non abbiamo mai visto».
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