Il volto e la voce di quella che fu l'Unione Sovietica si è spento in Russia a 89 anni. Igor Kirillov era infatti il principale giornalista e annunciatore della televisione dell'ex Urss. Iniziò a lavorare nel 1957 nella Ct Urss (televisione centrale dell'Urss, la tv pubblica sovietica), dopo un'esperienza professionale in un teatro di Mosca. Per trent'anni è stato conduttore del telegiornale di prima serata Vremja, un programma che ancora oggi viene trasmesso su varie reti nazionali russe e internazionali ed è anche il notiziario più seguito nel mondo.
Kirillov è stato l'annunciatore nella maggior parte degli eventi più importanti nell'Urss dagli anni Cinquanta, a partire dal lancio dello Sputnik, ma anche cronista delle annuali celebrazioni di stato, del funerale di Leonid Breznev e dei suoi successori (Jurij Andropov e Konstantin Cernenko), seguendo l'invasione sovietica dell'Afghanistan nel 1979 come anche le Olimpiadi di Mosca del 1980. Kirillov accompagnò anche importanti leader sovietici nelle loro visite ufficiali nei paesi stranieri come reporter ufficiale. Ma alla fine degli anni Ottanta, i notiziari televisivi hanno cominciato a cambiare in tutto il mondo: i lettori di notizie non erano più annunciatori professionisti, magiornalisti. Ed è accaduto anche in Unione Sovietica. Così il volto di Igor Kirillov ha cominciato a scomparire dagli schermi televisivi. Il giornalista Steve Rosenberg, corrispondente da Mosca, ha raccontato sul sito della Bbc il suo incontro con Kirillov: «Ricordo che nel 1990 mi disse che ciò che stava accadendo nelle trasmissioni era una calamità. I nuovi presentatori, disse, erano troppo frettolosi, aggiungendo che «ai russi non piacciono le persone che parlano velocemente». Kirillov si è ritirato come conduttore nel 1987, lavorando ancora per qualche anno alla tv pubblica per poi andare definitivamente in pensione nel 1996.
In seguito, ha ricoperto periodicamente il ruolo di maestro di cerimonia di alcuni concerti e della parata della giornata della Vittoria in Russia del 9 maggio. Nel 2006 è stato insignito dell'Ordine al merito per la Patria.
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