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È morto Gianroberto Casaleggio, ideologo del Movimento 5 Stelle

Se ne va a 61 anni l'ideologo del Movimento 5 Stelle. Nei giorni scorsi era stato operato alla testa: è morto questa notte all'ospedale auxologico di Milano. Il dolore di Grillo: "Solo da oggi forse ne capiremo la visione"

È morto Gianroberto Casaleggio, ideologo del Movimento 5 Stelle

Il Movimento 5 Stelle perde il suo guru, l'ideologo che insieme a Beppe Grillo ha dato vita alla forza anticasta pentastellata. Gianroberto Casaleggio muore a sessantun anni. Se ne va il guru del web che attraverso la Casaleggio Associati, società informatica ed editoriale che si occupa di consulenze in materia di strategie di rete e di cui era socio fondatore e presidente, curava il blog del comico genovese e la tv La Cosa all'interno dei quali l'architetto del successo del Movimento Cinque Stelle ha sempre infuso il verbo grillino.

Nel 2004 Casaleggio fonda la Casaleggio Associati. Al suo fianco ci sono alcuni fedelissimi ed ex dirigenti Webegg, tra cui anche Enrico Sassoon. Nel 2005 crea la piattaforma del primo meetup. È in questo spazio virtuale che gli attivisti si incontrano. "Un uomo smilzo e taciturno - lo descriveva così Cristina Giudici sul Foglio - sempre vestito male a scorno del suo idealtipo di manager impeccabile, in giacca e cravatta". Dagli uffici aerospaziali a forma di uovo allestiti nalla Webegg, la società da cui viene destituito dall'incarico di amministratore delegato non appena vengono fuori i conti in rosso, alle profezie contenute nei video "Prometheus" o "Gaia", in cui racconta la guerra dei due mondi (quello virtuale e quello cartaceo), il nuovo ordine mondiale e una umanità che, oltre ad avere un account al posto del passaporto, potrà addirittura comprare la memoria: quello che ha sempre colpito è la sua filosofia di vita che ha teorizzato nel recente libro Veni, vidi, web (la prefazione è del rapper Fedez). Nell'aprile del 2014 Casaleggio era stato operato di urgenza per un edema al cervello al Policlinico di Milano, poi questa notte la morte l'ha portato via in una struttura dell'istituto Scientifico Auxologico di Milano dopo che nei giorni scorsi aveva subito un'altra operazione alla testa.

"Sono un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi - scriveva in una lettera al Corriere della Sera - cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive". Dietro alla capigliatura folta e riccioluta, che a molti ricordava Angelo Branduardi, si nascondeva una persona profondamente schiva. Tanto che, dopo un incontro a Torino con alcuni imprenditori, per sfuggire alle domande dei giornalisti era scappato via correndo in un prato. "Non ci sono capi e l'unico leader riconosciuto sono i cittadini che fanno parte della comunità del M5S", scriveva pochi giorni fa per smentire il passaggio di consegne a suo figlio Davide. "Siamo - scriveva ancora - una comunità che si autodetermina in Rete e gli strumenti a nostra disposizione evolvono ogni giorno".

L'"uomo che non sapeva ridere mai". Così lo hanno definito vicini di casa e conoscenti. "Solo da oggi forse inizieremo tutti a capire l'importanza, la lungimiranza e la visione di Gianroberto - commenta a caldo via Twitter Grillo - che la terra ti sia lieve".

E presto la foto dei "dioscuri" a Cinque Stelle, accompagnata dal semplice hashtag "Ciao Gianroberto", diventa trend topic.

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