Matteo Salvini lo aveva annunciato e ora la mozione di sfiducia nei confronti del ministro all'Istruzione Lucia Azzolina è pronta, anche se non ancora ufficializzata, per essere sottoposta all'esame degli alleati del Centrodestra e quindi per la presentazione al Senato. Nel testo, di 3-4 pagine, si chiederà appunto che la titolare del dicastero lasci ad altri dopo i guai commessi nei mesi scorsi a discapito di studenti e insegnanti.
Il leader della Lega, d'altronde, aveva chiesto a più riprese l'assunzione di migliaia di professori precari, la stabilizzazione di almeno 20mila di quelli di sostegno per non lasciare indietro i bimbi disabili. Ma anche la collaborazione «con le scuole pubbliche-paritarie per trovare le 10mila aule mancanti, la dotazione di tutte le scuole di termoscanner, per misurare la febbre ai bimbi all'ingresso». E poi l'eliminazione dell'idea folle della «mascherina obbligatoria per i bimbi in classe e dei banchi con le rotelle». Tutti punti su cui la Azzolina continua a inciampare e su cui si basa la mozione. La proposta della Lega è in queste ore al vaglio di Forza Italia, i cui rappresentanti si sono riuniti ieri per decidere se aderire alle richieste degli alleati e sposare la linea del documento o se valutare, come spiega il senatore Maurizio Gasparri, «eventuali altre iniziative nei confronti della Azzolina, che per noi non è un ministro capace». L'idea di Fratelli d'Italia, invece, è quella di firmare la mozione. Salvini ha anche annunciato una raccolta di firme per chiedere le dimissioni del ministro pentastellato. In tutte le piazze d'Italia, sabato 12 e domenica 13 settembre si potrà aderire in tutti i gazebo della Lega.
La notizia ha fatto adirare gli esponenti del Movimento 5 stelle in commissione Istruzione al Senato. «Dalla Lega ennesimo autogol. La mozione di sfiducia è il messaggio più chiaro e inequivocabile di quanto abbia collaborato al rientro a scuola: zero. Tanta propaganda sì, molte bugie anche, tutto sulla pelle degli studenti (e delle loro famiglie). In cerca di un like o di un voto in più. Già complice dei tagli devastanti che hanno scambiato la scuola per un bancomat - proseguono - la Lega dimostra il suo essere contro il buon andamento delle istituzioni, competente solo nelle marchette come quella che il suo responsabile scuola Pittoni aveva tentato di far passare per favorire le attività private dei docenti universitari e che noi abbiamo bloccato». E scrivono ancora: «Breve inciso: è di ieri la notizia della condanna di Ennio Cascetta, professore universitario ed ex assessore regionale ai Trasporti, al pagamento di 596mila euro per danno erariale derivante dall'attività da libero professionista svolta mentre era docente all'università Federico II di Napoli.
La scuola è di tutti, ma purtroppo le famiglie italiane stanno verificando che non tutti hanno dato un contributo per farla riaprire». E parlano di investimenti per la scuola di 3 miliardi di euro. Una difesa che però, a detta di molti insegnanti e genitori di studenti, non regge.
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