Napolitano: "Colpire i criminali"

Il Presidente della Repubblica: "L'antipolitica è patologia"

Giorgio Napolitano con Laura Boldrini e Pietro Grasso durante il giuramento
Giorgio Napolitano con Laura Boldrini e Pietro Grasso durante il giuramento

"La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere è degenerata in anti-politica". A dirlo è Giorgio Napolitano che in un discorso all'Accademia dei Lincei mette in guardia dalla "patologia eversiva" in cui è degenerata la critica.

"È ormai urgente la necessità di reagire" ad una certa antipolitica, ha detto, "denunciandone le faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni impegnandoci su scala ben più ampia non solo nelle riforme necessarie ma anche a riavvicinare i giovani alla politica".

Parlando dell'inchiesta sulla mafia a Roma

538em;">, il Presidente della Repubblica si è detto ottimista: "Non deve mai apparire dubbia la volontà di prevenire e colpire infiltrazioni criminali e pratiche corruttive nella vita politica e amministrativa".

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