Politica

Nasce il partito per gli immigrati: "Sarà una lotta senza quartiere"

Il movimento "Cara Italia" lotta contro il razzismo e per i diritti degli immigrati. Il loro sogno? "Un'Italia multiculturale"

Foto di repertorio
Foto di repertorio

L'ultima novità si chiama "Cara Italia", un movimento nato per "dare voce a chi non ce l'ha, ai tanti delusi della mancata riforma della Bossi-Fini, dello Ius soli e delle politiche razziste dell'attuale maggioranza".

A firmarne il "programma" è Stephen Ogongo, giornalista e originario del Kenya. Arrivato nel Belpaese ormai 25 anni fa, nel suo curriculum vanta l'insegnamento alla Università Gregoriana. All'età di 44 anni ha due figlie ed è caporedattore di 10 testate del gruppo "Stranieri in Italia". Lo scorso ottobre su Facebook ha dato vita a una pagina per sponsorizzare il movimento "Cara Italia". Le seimila adesioni raccolte, secondo quanto scrive Repubblica, potrebbero presto portare alla nascita di un vero e proprio partito. Il movimento, spiega Ogongo a Rep, "ha come protagonisti gli immigrati e gli italiani che lavorano insieme contro il razzismo e tutte le altre forme discriminazioni. Una casa comune per cercare di mettere insieme associazioni, organizzazioni, gruppi che si occupano dei diritti dei nuovi italiani".

Non sarà però solo una associazione che opera nel sociale. L'obiettivo vero sembra essere proprio politico. "L'Italia è di chi la ama e noi la amiamo", si legge sulla descrizione della pagina Fb. "Cara Italia è un nuovo movimento con l’obiettivo di lottare per e difendere i diritti degli immigrati e di tutti gli Italiani". E lo fa puntando "a creare una nuova classe dirigente che veramente ama il nostro paese". Il sogno? "Un giorno in cui il Parlamento sarà pieno di parlamentari Italiani di tutte le origini". O magari "un italiano d’origine indiano" diventerà "presidente della Repubblica".

Ogongo fa forza sul fatto che i "nostri giornali e siti di 'Stranieri in Italia'" raggiungono "ogni mese un milione e mezzo di immigrati e nuovi cittadini, insieme agli italiani". Se i clic si trasformassero in voto, potrebbero essere sufficienti per arrivare alla Camera.

Ecco gli oviettivi del movimento. Innanzitutto intendono "lottare contro l’intolleranza, il razzismo e tutte le altre forme di discriminazioni, promuovendo la consapevolezza del razzismo, dei rischi dell’essere razzisti e di come difendersi dai razzisti"; poi vogliono "lottare per la giustizia e difendere i diritti di tutti, specialmente degli immigrati"; il terzo obiettivo, invece, è quello di ottenere "una legge di cittadinanza coerente con la realtà del Paese". E ancora: vogliono "combattere contro tutti gli ostacoli che impediscono la partecipazione attiva degli immigrati a tutti gli ambiti della vita" e in particolare "per il diritto al voto attivo e passivo per gli immigrati residenti in Italia". Nel Belpaese, sottolineano infatti, nonostante cinque milioni di stranieri lavorino e paghino le imposte, "la maggior parte" sono "esclusi dal processo decisionale" perché "non hanno il diritto di voto attivo e passivo, nemmeno a livello comunale" (fatta esclusione per i cittadini Ue). "Il giorno in cui tutti questi cittadini senza la cittadinanza avranno il diritto al voto - si legge nel programma - il discorso sull’immigrazione e immigrati cambierà drasticamente". Il motivo? "È ingiusto - scrive Ogongo - negare a milioni di persone il diritto di dire la loro su come viene governato il loro paese e le loro città. Peggio ancora, è ingiusto negare la cittadinanza a più di un milione e mezzo di bambini e ragazzi nati e o cresciuti qui".

Alla base di tutto c'è la lotta contro la presunta "ondata razzista che sta attraversando il Paese". Per questo Cara Italia "porterà avanti una lotta senza quartiere per i diritti ed uno spazio politico per gli immigrati, i nuovi cittadini e gli immigrati della seconda generazione".

La sfida è aperta.

Commenti