Il Natale contro la bilancia Decalogo di sobrietà (felice)

Feste e abbuffate mettono in crisi la linea. Ma pochi trucchi ci possono aiutare. Senza troppe rinunce

Andrea Cuomo

Stanno arrivando. I giorni delle grandi mangiate. Una tripletta da incubo: la cena della vigilia, il pranzo del 25 e quello di Santo Stefano, che è festa e che fai, non mangi?

C'è un piatto che racconta meglio di ogni altro com'è cambiato il nostro approccio gastrico al Natale. Ed è la cosiddetta «insalata di rinforzo» della tradizione napoletana: un mix di cavolfiori, capperi, olive, alici e sottaceti che - come dice il nome - serviva a innervare pasti natalizi non troppo sostanziosi. Oggi invece ci verrebbe un'enorme insalata detox per far scomparire le migliaia di calorie che ingeriamo nel giro di quarantaquattro ore, spesso peraltro al termine di una kermesse di party tra amici, pranzi e cene aziendali che ci fanno arrivare al Natale già in affanno.

E allora? Allora l'obiettivo è quello di limitare i danni. Cercando di seguire una decina di regolette che ci fornisce Federico Francesco Ferrero, medico, nutrizionista e gourmet, vincitore di Masterchef 2014, giudice della Prova del Cuoco su Rai1, critico gastronomico. Uno che unisce le sue diverse anime nel dimostrare che si può mangiare bene senza ingrassare seguendo alcune semplici e non troppo punitive regole, perché, come scrive nel suo ultimo libro L'apericena non esiste. Magri e in salute tra aperitivi e cene fuori casa, edito dai Libri del Golosario, «se per la maggior parte dei giorni di un mese si segue un atteggiamento alimentare corretto, un paio di pasti in cui si esageri un po' col vino e con le calorie, non faranno muovere la bilancia neppure di una tacca».

Ma visto che non di vita si parla ma dei «tre giorni del pandor», ecco dieci regolette per portare a casa se non la pelle almeno la linea durante Natale.

1. Non dimenticarsi di fare colazione, meglio se salata. Infatti come scrive Ferrero «a parità di calorie assunte durante tutta la giornata i soggetti a dieta che assumono cibo a colazione hanno dimostrato di perdere più peso». E sarebbe meglio farla salata ed entro un'ora dal risveglio.

2. Togliere il pane da tavola, il companatico è già ricco e abbondante. Stessa regola che dovremmo seguire al ristorante durante tutto l'anno.

3. Aggiungere al menu almeno una verdura di stagione cruda, possibilmente di un contadino biologico. «La verdura - spiega Ferrero - non è un contorno. E se coltivata senza chimica è buona e ha uno spettro aromatico più ampio della maggior parte della carne e del pesce».

4. Convincere la nonna a preparare un solo primo. Che senso ha la lasagna dopo i tortellini in brodo?

5. Utilizzare per impastare farine semi-integrali macinate a pietra

6. Preferire un vino senza pesticidi né solfiti che faccia al massimo 12 gradi, per non appesantirci e non aumentare le calorie. Impossibile? «No, ci sono grandi bianchi italiani rifermentati in bottiglia con cui brindare limitando le calorie».

7. Rinunciare ai superalcolici fino all'Epifania. Ferrero ritiene che drink e cocktail, pur non dovendo essere banditi per sempre, «non possono essere considerati un alimento di uso quotidiano». Quindi vanno bevuti di rado e certo non durante le feste.

8. Lasciare i formaggi per un altro giorno. Con tutto quello che propongono le tradizioni gastronomiche natalizie delle varie regioni, c'è bisogno anche del gorgonzola?

9.

Limitare i dolci a uno solo a fine pasto e riservare gli altri per la merenda, dopo una passeggiata. Facile, no?

10. Fare 30 minuti di camminata a passo veloce anche il giorno di Natale, perché «i grassi si consumano più facilmente con un esercizio continuativo a bassa intensità».

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