
Un barcone capovolto in mezzo al mare, a circa 14 miglia nautiche da Lampedusa, in acque internazionali. Tutt'intorno solo mare aperto, pezze e qualche oggetto. È desolazione. I superstiti sono sfiancati, abbarbicati a qualcosa per galleggiare e tentano in tutti i modi di farsi vedere dalle motovedette di guardia costiera, Fiamme gialle e di Frontex, giunte sul posto a seguito della segnalazione di avvistamento da parte dell'elicottero Volpe della Guardia di finanza. I soccorritori si fanno forti, tengono tutto dentro, continuando a cercare i dispersi, forse una ventina, dopo aver tratto in salvo 60 persone, tra cui 5 minori non accompagnati (56 uomini e 4 donne), che sono ora a Lampedusa. Le operazioni, coordinate dal Centro Secondario di Soccorso Marittimo (MRSC) della guardia costiera di Palermo, proseguono con le motovedette CP 324 e CP 327 della guardia costiera, due motovedette della Guardia di Finanza e un'unità navale di Frontex. Sul posto operano anche un elicottero e un aereo della guardia costiera. C'è ancora la speranza di ritrovare qualche disperso, quella non muore mai, ma le possibilità che ci siano ancora vivi sono pressoché nulle. I migranti viaggiavano su due imbarcazioni partite da Tripoli tra le 2 e le 4 della notte precedente. Quando una delle due ha iniziato a imbarcare acqua, si sono trasferiti sull'altra, ma, probabilmente per lo sbilanciamento del peso e perché stracarico, il barcone si è ribaltato e tutti sono finiti in acqua. Erano oltre 100, forse 105, raccontano i superstiti. Le salme recuperate sono finora 27, ma il bilancio è in continuo aggiornamento. Alcuni corpi potrebbero essere intrappolati nel barcone capovolto. Tra i morti recuperati c'è una bambina di 1 anno, condotta anche lei nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana dove sono state eseguite le ispezioni cadaveriche. La madre l'ha vista morire. I superstiti stanno relativamente bene e solo 4 sono stati condotti al Poliambulatorio, ma non per problemi gravi. Con loro ci sono medici, psicologi, operatori dell'Agenzia dell'Unione Europea per l'Asilo e la Croce Rossa che li stanno aiutando a superare la tragedia. Tra morti e dispersi "fino a oggi sono stati 675 dall'inizio dell'anno nel Mediterraneo centrale dice Filippo Ungaro, portavoce Unchr -. Come Unhcr torniamo a ribadire le nostre richieste, ovvero potenziare e coordinare a livello europeo le operazioni di ricerca e soccorso per supportare il lavoro della Guardia Costiera Italiana. Promuovere un più ampio accesso ai canali regolari nell'Unione Europea per le persone in cerca di protezione internazionale attraverso corridoi umanitari e lavorativi ed evacuazioni". Save the Children parla di "32mila persone morte o disperse in mare dal 2014 nel Mediterraneo, tra cui molti minori. Molti erano bambini e adolescenti". Le persone in fuga dai loro Paesi sono in netta crescita che è inversamente proporzionale alle risorse destinate. Lo dice il portavoce dell'Unchr che parla di 122 milioni di persone in fuga da guerre e crisi umanitarie, "una cifra raddoppiata rispetto a 10 anni fa, mentre i fondi disponibili sono sempre di meno". Sono 38.263 i migranti giunti finora sulle nostre coste, con dati del Viminale aggiornati a ieri, poco più di 600 rispetto all'anno precedente, mentre nel 2023 erano stati 99.522. Finora i mesi con maggiori arrivi sono stati maggio e giugno, seguiti di poco da aprile e luglio. Questo mese sono giunti finora 1.716, mentre agosto 2024 si chiuse con 8.526 sbarcati, il mese con più arrivi del 2024, di poco superiore a novembre che registrò 8.124 approdati, mentre agosto 2023 toccò ben 25.673 sbarcati. I migranti giunti quest'anno sono soprattutto provenienti dal Bangladesh, in tutto 12.086, che rappresentano il 32% degli approdati.
Seguono gli eritrei, 5.215, pari al 14% degli sbarcati, e poi gli egiziani, 4.655, ossia il 12% dei migranti giunti in Italia. Dei 38.263 migranti sbarcati, 6.766 sono minori non accompagnati (con dati aggiornati all'11 agosto).