Ncd contende ai «lumbard» l'alleanza con Fi

Ncd contende ai «lumbard» l'alleanza con Fi

RomaScintille agostane tra Nuovo centrodestra e Lega Nord. A innescare la miccia è l'editoriale pubblicato ieri sul sito de l'Occidentale , organo ufficiale del partito guidato da Angelino Alfano. Un editoriale che sgombra ogni dubbio sulle possibili future alleanza tra lo stesso Ncd e il partito guidato da Matteo Salvini. «Evidentemente per Salvini e compagnia il Nuovo centrodestra non è un potenziale alleato - si legge nella chiusa dell'editoriale - Ciò ci conforta e ci solleva. Di più: se questa è la Lega, siamo orgogliosi di non averci niente a che spartire». L'editorialista tratteggia un ritratto impietoso del partito fondato da Umberto Bossi e ne certifica il declino. «C'era una volta la Lega: un partito di popolo, verace e anticonformista - scrive - Un partito dal quale si poteva dissentire ma a cui non si poteva non riconoscere il coraggio di idee anche impopolari e di ancor più impopolari assunzioni di responsabilità. Oggi la Lega è irriconoscibile. Sfigurata dalla brama di vincere facile, ha appeso al chiodo la politica perché ha scoperto che in fondo speculare sulle tragedie e lucrare rendite di posizione su problemi epocali è assai più remunerativo che sporcarsi le mani per contribuire a risolverli. Insomma, si atteggia a una sorta di Msi del terzo millennio senza avere di quella storia il nobile bagaglio di una traversata nel deserto a volontaria distanza dal potere e dalle sue tentazioni».

Niente tenerezze, insomma. Il momento è delicato. I vertici dell'Ncd sono, infatti, da tempo impegnati a ricucire con i «cugini» di Forza Italia. Soprattutto in vista delle prossime scadenze elettorali. E sempre in tema di alleanze e «riconciliazioni», è intervenuto anche Pier Ferdinando Casini che non ha escluso futuri ricongiungimenti tra Udc e Ncd. Lo stesso Casini ha apprezzato lo sforzo di responsabilità di Forza Italia. «Solo chi è cieco - commenta Casini - non se ne accorge. Votano le riforme e concorrono al mantenimento del numero legale. Berlusconi ha capito che questa condizione è fondamentale per lui: non si assume l'onere di provvedimenti impopolari, ma di fatto aiuta il governo. Mi sembra un atteggiamento intelligente da parte sua, e Renzi ringrazia e porta a casa».

Tutto il contrario del comportamento della Lega, colpevole secondo l'Occidentale di una politica miope e disfattista. Che niente ha a che fare proprio con quanto fatto finora dal partito di Berlusconi. I leghisti, insomma, hanno, secondo il giornale dell'Ncd, uno «strano modo di stare all'opposizione».

«Invece di rivendicare il ruolo di partito oppositore duro e puro attaccando, come sarebbe naturale, l'ambiguità di una Forza Italia di lotta e di governo che soffre e spudoratamente s'offre - spiega l'editoriale - preferisce tenersi buono il potenziale alleato e prendere quotidianamente a calci chi in piena coerenza e senza sbandamenti ha scelto il bene del Paese e da quella strada non si è mai allontanato». Più che una feroce dialettica politica, sembra un battibecco tra due contendenti: in palio l'alleanza con Forza Italia.

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