Ndrangheta e Covid, arrestato consigliere regionale

Non si è ancora spenta l'eco dell'assoluzione dell'ex senatore di Forza Italia Antonio Caridi dalle accuse di essere legato alla 'ndrangheta che un altro politico di centrodestra finisce in manette (seppure ai domiciliari) per presunti legami con i boss

Ndrangheta e Covid, arrestato consigliere regionale

Non si è ancora spenta l'eco dell'assoluzione dell'ex senatore di Forza Italia Antonio Caridi dalle accuse di essere legato alla 'ndrangheta che un altro politico di centrodestra finisce in manette (seppure ai domiciliari) per presunti legami con i boss. Il ruolo del consigliere regionale Nicola Paris (Udc dato vicinissimo alla Lega) secondo la Procura distrettuale e il gip Caterina Catalano sarebbe quello di cerniera tra azienda sanitaria pubblica e società private inquinate dalla mafia, perché avrebbe favorito la conferma di un manager dell'Asp di Reggio Calabria che avrebbe avuto legami con due famiglie di mafia calabrese. È l'ipotesi investigativa che ha portato ad arrestare imprenditori e funzionari dell'azienda sanitaria provinciale che, nonostante undici anni di commissariamento regionale (che non dovrebbe essere più prolungato), si conferma come un bancomat per le cosche che sfruttano politici e dirigenti corrotti, come si evincerebbe dalle conversazioni captate dalla Guardia di Finanza a carico di alcuni degli arrestati. I bilanci dell'Asp segnano un miliardo di euro di rosso, nonostante il lavoro del consulente esterno Kpmg.

In cambio del patto criminale gli arrestati avrebbero avuto dazioni di danaro e regalie, ma anche una vaccinazione anticipata (tolta a chi ne aveva più diritto) e una parte

di mascherine e dispositivi di sicurezza sottratti a chi ne aveva bisogno in piena crisi Covid, mentre alcuni dipendenti privati delle società legate ai boss avrebbero dovuto restituire in nero una parte della busta paga.

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