Nel governo da osteria tavoli e brindisi separati per Conte e Matteo

Alla fiera del vino premier e vice si evitano Salvini punge: «Nessuno decresce felice»

Nel governo da osteria tavoli e brindisi separati per Conte e Matteo

Un tour de force alcolico contrappuntato da decine se non centinaia di selfie quello di Salvini, una passeggiata più morigerata ma con codazzo chilometrico («chi è? Sarà uno importante», si interroga la folla) quella di Conte, due percorsi enologico-governativi che però non si incrociano neanche mezzo secondo: il premier incontra per protocollo istituzionale i leghisti Centinaio e Zaia («mi raccomando presidente, l'autonomia» le parole del governatore veneto mentre lo saluta) ma non Salvini, vera star del Vinitaly, prezzemolino degli stand dalla degustazione facile.

Una distanza voluta, vista l'alta tensione tra Lega e M5s e le scintille tra loro stessi («Conte fa il fenomeno», «Salvini studi prima di parlare»)? Può darsi, anche perché gira voce che Conte abbia cambiato programma diverse volte facendo impazzire l'organizzazione, indeciso su quando e se parlare con i giornalisti. «Parlerà, ma solo di vino», annuncia lo staff a un certo punto. Di domande scivolose da evitare, per un premier che sta in equilibrio tra due alleati sempre più litigiosi, ce ne sono anche troppe, meglio farsi insignire sommelier onorario dalla Fisar e ripiegare sul padiglione della sua Puglia, tra conterranei. Invece Salvini si tuffa in mezzo alla fiumana che lo placca a ogni metro per una foto. Un brindisi, una bordata ai Cinque Stelle. A Di Maio che gli rimprovera i troppi selfie: «Io sto tra la gente, son ben contento se vogliono farsi un selfie o stringermi la mano». Ai troppi no sulle infrastrutture: «L'Alta velocità Brescia-Verona-Padova è una questione di giorni se non di ore, si ripartirà finalmente a lavorare. Siamo il governo del sì». A Toninelli: «Se chi fa impresa dovesse fare analisi costi benefici prima di ogni altra cosa, probabilmente non sarebbero stati inventati il Brunello e il Prosecco». Ai 5s, in primis Conte, che fanno melina sull'autonomia: «Se qualcuno ha dei dubbi se li faccia passare, c'è nel contratto di governo». Alle teorie economiche bislacche dei grillini: «Mai visto nessuno decrescere ed essere felice. Proviamo a crescere felicemente. I no non aiutano nessuno». Il suo tour parte dal Veneto dove promette meno tasse, autonomia e di ritornarci «almeno per altri vent'anni» come ministro, «ma non perdiamo tempo che abbiamo fretta di bere, qui c'è l'unica cosa rossa che mi piace: il vino». Poi, passando da una regione vinicola all'altra, viene accolto dal marchese Antinori con calice di vino pregiato in assaggio, quindi nello stand dell'enologo dei vip, Riccardo Cotarella, dove si verifica un ingorgo istituzionale: entra il ministro dell'Interno, esce la presidente del Senato Casellati, sotto la regia di Bruno Vespa presidente della «terza Camera» (Porta a porta) e produttore di vini consigliato da Cotarella, come pure è Massimo D'Alema, che sempre lì incrocia più tardi il premier Conte. «Un incontro casuale, abbiamo parlato di vino», spiegherà D'Alema. Conte, riferisce il corteggiatissimo Cotarella, «ha degustato alcuni vini mostrando un certo interesse. E allora gli ho detto: Presidente lei non sarà enologo ma lo è per passione e quindi per noi è un enologo onorario», mettendogli sulla giacca la spilla di Assoenologi. Conte ha gradito e ha detto: «È un onore, la terrò per tutto il Vinitaly». Tra i vini degustati dal premier proprio quello di D'Alema (con il dem Michele Emiliano un siparietto: «Ma tu a che Pd sei?» «Boh, non lo so, forse al dodicesimo»). Quanto a Salvini, al settimo bicchiere di vino (prima di un'altra lunga serie) quando due belle ragazze lo omaggiano con una magnum di Passerina posando per il selfie accanto a lui, il tasso alcolico inizia a farsi sentire: «Dai. Facciamoci questa foto che si presterà a facili ironie». Ma siccome Vinitaly è una vetrina, c'è la fila di politici.

Ecco i pd Martina e Calenda, ecco i sottosegretari grillini Di Stefano e Fantinati, ecco i governatori Emiliano (Puglia), e Nello Musumeci (Sicilia). Con una marea di gente così, per di più mezza brilla, è una passerella da non perdere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica