Coronavirus

Nel terzo trimestre 50 milioni di vaccini "Entro l'autunno torna la normalità"

Il ministro Speranza: "AstraZeneca sicuro, 18 morti su 32 milioni di vaccinati". Superati i 14 milioni di somministrazioni. L'ad di Pfizer: "Siero efficace contro le varianti, il Covid diventerà un'influenza"

Nel terzo trimestre 50 milioni di vaccini "Entro l'autunno torna la normalità"

Quando scienziati del calibro di Silvio Garattini sostengono che sia molto più probabile morire cadendo dal letto che per trombosi post vaccino, non usano solo metafore forti per far passare un messaggio a favore delle iniezioni anti virus. Interpretano dati scientifici. Quegli stessi numeri vengono ora riassunti dal terzo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid pubblicato dall'agenzia del farmaco Aifa. E ricalcati dal ministro della Salute Roberto Speranza: «AstraZeneca, come tutti gli altri vaccini messi in commercio in Europa, è un vaccino efficace e sicuro, è un vaccino che salva la vita delle persone».

Il dossier Aifa arriva quando in Italia le dosi somministrate arrivano a quota 14 milioni (con 4,1 milioni di persone già sottoposte alla seconda dose) e quando gli effetti della direttiva del commissario Figliuolo si fanno sentire sull'organizzazione del piano vaccinale, non più basato sulle categorie ma sulle fasce d'età. Tanto che il vaccino Astrazeneca è stato sospeso tra i militari, che sono principalmente under 50.

I dati raccolti e analizzati da Aifa riguardano le segnalazioni di «sospette reazioni avverse» (non solo casi sospetti di trombosi) registrate nella Rete nazionale di farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 marzo 2021 per i tre vaccini in uso: Pfizer, Moderna e Astrazeneca.

In questi mesi sono pervenute 46.237 segnalazioni su oltre 9 milioni di dosi somministrate (tasso di segnalazione di 510 ogni 100mila): di queste il 92,7% sono riferite a eventi non gravi, che si risolvono completamente, come dolore al braccio dopo l'iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Le segnalazioni gravi corrispondono al 7,1% del totale, con un tasso di 36 eventi gravi ogni 100mila dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione.

Per quanto riguarda il pericolo trombosi, su 62 casi inseriti nella banca dati europea, in Italia sono stati segnalati 7 casi (con due decessi) di trombosi venosa fino al 22 marzo 2021 e 4 casi (con due decessi) di trombosi di più vasi sanguigni in sede atipica sui 24 inseriti nello stesso periodo nella rete di sorveglianza europea. Ancora presto per capire le motivazioni dei coaguli e la correlazione con i vaccini a vettore virale come Astrazeneca.

Anche per questo Pfizer aumenterà prepotentemente il numero delle dosi prodotte in Europa: in due anni saranno centinaia di milioni per traghettarci fuori dalla pandemia e gestire il virus come una normale influenza. «Torneremo alla normalità entro l'autunno» garantisce l'ad di Pfizer Albert Bourla. La presidente della commissione europea Ursula von der Leyen assicura «50 milioni di dosi Pfizer nel secondo trimestre a partire da aprile, con l'anticipazione delle consegne».

Pfizer, oltre a ribadire che il vaccino è efficace contro tutte le varianti del virus compresa quella sudafricana, annuncia anche di aver già pronta una formula per i ragazzi di 16-18 anni. E questo aiuterà a scongiurare rischi per i più giovani. Stando alle notizie che arrivano dalla Gran Bretagna, che ha cominciato la campagna vaccinale all'inizio di dicembre, è realistico parlare di un allarme per gli under 30. «La trombosi venosa cerebrale è più comune dopo il Covid rispetto a qualsiasi gruppo di confronto, con il 30% di questi casi che si verifica nei minori di 30 anni.

Rispetto agli attuali vaccini Covid, questo rischio è tra 8-10 volte superiore e, rispetto al basale, circa 100 volte superiore» spiegano i ricercatori dell'Università di Oxford, guidati da Paul Harrison e Maxime Taquet del dipartimento di Psichiatria dell'Università di Oxford.

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