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"Nessun obbligo per i lavoratori": scontro sul nuovo Green Pass

Il decreto sulla certificazione verde passa senza modifiche, ma la Lega vota ancora con l'opposizione. Presto l'estensione degli obblighi ad alcune categorie di lavoratori. Draghi lavora per allargarlo alla Pa e alle aziende private

"Nessun obbligo per i lavoratori": scontro sul nuovo Green Pass

È bagarre a Montecitorio sul Green Pass. Questa mattina, mentre proseguiva in Aula la discussione sulla certificazione verde, si è ripetuto ciò che è accaduto ieri: la Lega vota con l'opposizione. E la tensione tra i partiti che sostengono il governo guidato da Mario Draghi aumenta.

Per la seconda volta in poche ore, la Lega si discosta dal resto della maggioranza. Ieri i deputati del Carroccio si sono prima astenuti su un emendamento per eliminare del tutto il Green Pass, poi hanno votato a favore di una proposta presentata da Fratelli d'Italia, a firma di Giorgia Meloni, che chiedeva di archiviare l'obbligo di esibire il passaporto verde per i ristoranti al chiuso. Una scelta che per Matteo Salvini non è sintomo di alcuna ambiguità anche perché, dice al Corriere della Sera, "tutti ne erano informati". Antonio Tajani ha cercato di tamponare, assicurando che "l'unità del centrodestra non si basa sulla durata del Green Pass". Dagli altri alleati è arrivata invece una pioggia di critiche: "Non abbiamo bisogno di polemiche strumentali - ha commentato in mattinata il presidente 5stelle Giuseppe Conte - invito la Lega a prendere una posizione chiara", aggiungendo che non è da escludere l'obbligo vaccinale come extrema ratio. L'irritazione del Partito democratico è palpabile. Il segretario dem Enrico Letta ha alzato i toni: "Sono inaffidabili, è gravissimo stare nella maggioranza e votare con l'opposizione".

Parole che scivolano addosso a Salvini. E infatti questa mattina va in scena lo stesso copione, questa volta su un emendamento al decreto che proponeva l'eliminazione dei minori di 18 anni dall'elenco dei soggetti per i quali vale l'obbligo del Green Pass. A difendere la linea è il deputato Claudio Borghi, uno dei pasdaran della corrente "No Pass" all'interno del gruppo leghista: "La nostra scelta è quella di appoggiare pochissimi emendamenti che riteniamo imprescindibili". Applausi dai banchi della Lega, proteste dall'altro lato dell'emiciclo. Alla fine l'Assemblea respinge l'emendamento con 267 contrari e 131 favorevoli: l'obbligo per i ragazzi dai 12 anni in su resta in vigore.

Ora la contesa si sposta sull'allargamento del Green Pass per i lavoratori . A margine di una visita al Salone del Mobile di Milano, Salvini assicura: "Ho parlato con il presidente Draghi non risulta nessuna estensione del Green pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato, a differenza di quello che ho letto su qualche giornale e quindi questo mi conforta". Ma l'esecutivo procede su questa strada. Nelle prossime ore Draghi convocherà la cabina di regia per definire le categorie che rientreranno nelle modifiche al decreto varato il 6 agosto: tra queste ci saranno ristoratori e camerieri, gestori di palestre e piscine, personale di imprese di pulizie e mense che lavorano in scuola e strutture sanitarie. Si tratterà solo del primo step. Perché nei prossimi giorni il Governo proverà a portare a casa l'intesa tra Confindustria e sindacati per estendere il certificato verde a tutti i lavoratori della Pubblica amministrazione e delle aziende private.

Un passo alla volta.

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