"Nessun timore per le banche italiane"

SuperMario glissa sugli aiuti dell'Esm. E Mps vede l'aumento l'11 gennaio

"Nessun timore per le banche italiane"

Con una mano Mario Draghi ha rilanciato il quantitative easing e con l'altra ha rassicurato sull'Italia: «Sono fiducioso che il governo saprà cosa deve fare» e la vulnerabilità delle banche «che c'è da tempo, sarà affrontata». Riconosce che «c'è una grande incertezza», dovuta in buona parte a fattori politici. Puntualizzando però che la situazione italiana non comporta il rischio di un potenziale contagio al resto dell'Europa. «Non vediamo rischi per l'Area euro». Ciò non toglie che tutti siano obbligati ad andare avanti con le riforme strutturali. «I Paesi che hanno bisogno di riforme devono farle a prescindere dall'incertezza politica generale». E questo perché «è il modo migliore per riportare la crescita e occupazione».

Nel frattempo, a gettare acqua sul fuoco è stato anche il commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici in un'intervista radiofonica in Francia. «La Commissione Ue non teme una crisi bancaria in Italia. Ci sono colloqui in corso con diverse istituzioni, con la Bce, con la Commissione Europea, i problemi non sono cambiati dalla scorsa settimana: non si sono deteriorati o aggravati. Noi abbiamo la possibilità in Europa di trattare tutte le situazioni», ha detto senza citare espressamente il Monte Paschi.

In Piazza Affari, Draghi ha dato la carica ai titoli del credito: hanno corso Bpm (+10%), Banco Popolare (+9,75%), Unicredit (+2,9%) e Ubi (+3,3%). I riflettori, ad ogni modo sono rimasti accesi su Mps (+4,1%), all'indomani del cda che ha chiesto tempo fino al 20 gennaio per portare a termine la ricapitalizzazione. La palla ora è in mano all'Eurotower. «Chiedete una risposta al Consiglio di Vigilanza», ha risposto ieri Draghi a chi chiedeva se non sia il caso di concedere al Monte i «supplementari». Quanto alla possibilità di un prestito da parte del meccanismo di stabilità europeo, l'Esm, all'Italia per mettere a posto il sistema bancario, su cui sono circolate in queste giorni indiscrezioni smentite sia dal Tesoro sia dallo stesso Esm: «Si tratta di una procedura molto complessa e di cui so davvero poco», ha aggiunto.

Da Siena, intanto, filtrano nuovi dettagli sulla tabella di marcia del salvataggio del Monte: se Francoforte consentirà

la proroga, l'aumento di capitale potrebbe essere lanciato l'11 gennaio dopo aver riformulato l'offerta per la conversione dei bond subordinati la cui data di pagamento era stata inizialmente fissata entro il 31 dicembre.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica