Niente nozze combinate: il padre di lei uccide il rivale

Il matrimonio combinato tra due importanti famiglie rom salta e scoppia una vera e propria guerra

Niente nozze combinate: il padre di lei uccide il rivale

Il matrimonio combinato tra due importanti famiglie rom salta e scoppia una vera e propria guerra. Una vicenda che la gente alla periferia sud di Roma ricorda bene, perché nel conflitto ha perso la vita un uomo.

Il caso si è concluso in tribunale, con una condanna per omicidio colposo. La storia ha preso il via da Moreno e Selli, rampolli minorenni delle famiglie Halilovic e Hadjovic. I familiari del futuro marito sborsano 12mila euro di dote ai suoceri Hadjovic per sancire l'accordo. La ragazza, tra l'altro, resta incinta quasi subito. Nel frattempo gli Halilovic decidono di spostarsi in Francia. Selli inizia ad accusare il giovane marito di violenze, puntando il dito anche contro i familiari di quest'ultimo, accusandoli di non far nulla per scongiurare le botte, nonostante sappiano del comportamento del figlio. Poco dopo gli Halilovic rientrano in Italia. Il 4 settembre del 2015 il padre della sposa riesce a riportarla a casa.

Un intervento che fa montare su tutte le furie la famiglia dello sposo, che aveva versato 12mila euro per quel matrimonio. Il clima tra i due clan è sempre più teso. Si ricorre al consiglio dei saggi, scelti all'interno della comunità nomade di Roma, che decidono di riunirsi per valutare la diatriba in data 12 settembre 2015.

Ma l'11 settembre gli Halilovic, in trenta individui, con mazze da baseball e armi improvvisate, fanno un'incursione nel campo rom dei rivali, in piazzale dei Militari caduti nei lager. I due leader, Redjep Hadjovic e Renato Halilovic discutono. La rissa esplode. Moreno, il marito della giovane riportata a casa dal padre, sale a bordo di una Fiat Stilo e cerca di mettere sotto qualche rivale.

Il padre della sposa Redjep si mette al volante del suo Ducato per contrastare il genero, ma per errore travolge Gimi, il padre del leader degli Halilovic. Redjep viene condannato a 5 anni di reclusione per omicidio colposo.

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