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Niente tregua a Natale. L'Ucraina: "Torturati i bambini"

I russi chiudono al cessate il fuoco. Trovate altre stanze segrete a Kherson: "Abusi sui più piccoli"

Niente tregua a Natale. L'Ucraina: "Torturati i bambini"

Il 25 dicembre del 1914, con la prima Guerra mondiale in pieno corso di svolgimento, successe qualcosa che passò alla storia. I soldati tedeschi e quelli inglesi impegnati sul fronte belga, nei pressi della la cittadina di Yrpes, si fermarono. Niente spari, niente bombe ma invece uno scambio di doni e anche un'improvvisata partita di calcio. La Tregua di Natale divenne celeberrima e ispirò scrittori e registi. Nulla di tutto ciò accadrà invece in Ucraina. «Non esiste la possibilità di una tregua nemmeno per Natale o Capodanno», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sbattendo le porte anche di fronte all'ipotesi di un gesto distensivo per le festività. Bombe, morte e atrocità vanno avanti come in qualsiasi altro giorno.

Anche ieri le forze russe hanno preso di mira l'Ucraina. Sotto il fuoco russo in particolare la capitale e Kherson. A Kiev gli ucraini sono riusciti ad abbattere 13 droni di fabbricazione iraniana. Alcuni sono invece andati a segno causando danni alle infrastrutture civili e anche ad alcune abitazioni private. Bombardamenti pesanti anche a Kherson: è la vendetta di Mosca dopo la riconquista ucraina della città. Le truppe, dopo la fuga, stanno colpendo duramente una città già martoriata da mesi di conflitto. Un conflitto che sta pesando tantissimo soprattutto sui civili inermi, sia per le bombe che continuano a cadere, sia per i gravissimi danni alle infrastrutture energetiche. Ma anche per la furia dei russi.

Le autorità di Kiev hanno reso noto di aver scoperto stanze di tortura che i russi usavano per detenere e torturare i bambini a Kherson e a Balakleya, nell'oblast di Kharkiv. A Kherson, secondo le testimonianze raccolte, i bambini venivano reclusi senza cibo e con pochissima acqua e venivano abusati psicologicamente. I carcerieri russi tra l'altro raccontavano che i loro genitori li avevano abbandonati e che non sarebbero più tornati a casa. «Pensavamo che dopo Bucha e Irpin non fosse possibile una cosa del genere, abbiamo davvero toccato il fondo», raccontano gli ucraini. Stesso tragico copione anche a Balakleya. «Ho visto personalmente due camere di tortura. Un ragazzo è stato lì per 90 giorni e ha raccontato gli abusi subiti, fisici e psichici», ha detto il commissario per i diritti umani della Verkhovna Rada Dmitry Lubinets. Un orrore senza fine.

Mentre Putin, dopo la tradizionale conferenza stampa di fine d'anno e il ricevimento di Capodanno, cancella anche il consueto discorso sullo «stato della nazione», alimentando i dubbi sulla sua stabilità politica in Russia.

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