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"No a un governo di tecnici". Il Cav stoppa le manovre di palazzo

Silvio Berlusconi esclude un nuovo esecutivo: "Non ne vedo uno all'orizzonte". E ribadisce la volontà di collaborazione: "Forza Italia per il bene del Paese è disposta a lavorare con Conte"

"No a un governo di tecnici". Il Cav stoppa le manovre di palazzo

Nessuna manovra di palazzo che possa risultare incomprensibile agli italiani, già alle prese con i drastici danni provocati dall'emergenza Coronavirus. Silvio Berlusconi ribadisce nuovamente la propria indisponibilità a entrare in una nuova maggioranza con Movimento 5 Stelle e Partito democratico, cogliendo l'occasione per dire "no" a un governo tecnico: "Non credo nei governi tecnici e non vedo un nuovo governo all’orizzonte". Il Cav dunque non vede scossoni a stretto giro e perciò tende nuovamente la mano al premier Giuseppe Conte, chiedendo una maggiore collaborazione nelle decisioni che impattano sulla vita degli italiani: "Forza Italia per il bene del Paese è a disposizione per lavorare con il governo che c’è, anche se questo non ci piace. Così abbiamo ottenuto nella Legge di bilancio diversi risultati importanti".

Grazie agli azzurri sono stati possibili gli esoneri contributivi e aiuti per la decontribuzione per professionisti, lavoratori autonomi e partite Iva, gli investimenti sull'istruzione tecnica superiore e un taglio significativo alla sugar-tax. I giallorossi sono messi a dura prova in questo fine 2020, con i renziani che sono pronti a innescare una crisi già agli inizi di gennaio 2021. Il leader di Forza Italia ha sottolineato che in tal caso farà affidamento al presidente della Repubblica Sergio Mattarella: "Nella sua saggezza e con lo scrupolo costituzionale che lo caratterizza, sarà lui a decidere se vi siano le condizioni per mandare gli italiani alle urne o per dare vita in Parlamento ad un governo di segno diverso".

Il Recovery Fund

"Il presidente Conte è certamente abile nelle relazioni personali, ma il Recovery Fund nasce fondamentalmente dall'impegno del Ppe e dei governi che ne sono espressione", ha dichiarato Berlusconi in merito all'impegno del presidente del Consiglio nell'ottenere 209 miliardi di euro dall'Europa. Il Cav ha rivelato di essersi azionato in prima persona svolgendo un ruolo di persuasione nei loro confronti, "senza il quale dubito che l'Italia sarebbe stata trattata così generosamente". Non a caso, grazie al lavoro del Ppe, vi è stato il via libera all'aumento dell'anticipo sul Recovery Fund dal 10 al 13%, per l'Italia da 20 a 27 miliardi.

Adesso però i giallorossi saranno chiamati a decidere come utilizzare i fondi dell'Ue: "Credo che si tratti di un'occasione irripetibile per definire cosa sarà il Paese nei prossimi 20 anni. Occorre una visione realistica ma di grande respiro". Nell'intervista rilasciata a Il Messaggero, il presidente forzista ha pertanto invitato Conte a puntare sui giovani, sulle infrastrutture e sulla digitalizzazione, guardando con un certo occhio Roma Capitale e il Sud: "Roma è davvero il simbolo dell'Italia. Della nostra grandezza e dei nostri problemi".

Le elezioni in primavera

In primavera, Covid permettendo, ci sarà una grande tornata elettorale per le Amministrative. Quanto a Roma, la candidatura di Guido Bertolaso viene considerata meno forte di qualche settimana fa anche perché Fratelli d'Italia sarebbe orientata su Francesco Rocca, il presidente della Croce Rossa. "Rimango del parere che Bertolaso rappresenti un'assoluta eccellenza, un uomo che ha dimostrato grandi capacità nelle situazioni più difficili. E guidare Roma dopo tanti anni di disastri è certamente un compito che fa tremar le vene e i polsi, come avrebbe detto Dante", ha ribadito Berlusconi.

Comunque ha assicurato che la coalizione di centrodestra sarà in grado di trovare i nomi più adeguati non solo per vincere ma soprattutto per avere un buon governo che duri 5 anni. Il Cav ha infine sottolineato come Forza Italia da sempre consideri il futuro di Roma decisivo sia per i romani sia per l'intero Paese: "Roma è la città più illustre del mondo, la nostra Capitale, la nostra vetrina, e ne sopporta oneri molto pesanti.

Per questo fin dal 2009 fu il nostro governo a varare la legge per Roma capitale e oggi in Parlamento è depositata una nostra proposta di legge costituzionale per dare a Roma uno status particolare".

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