No al minuto di silenzio Il nuotatore per protesta resta fermo sui blocchi

Andrea Cuomo

Un principio vale più di ogni medaglia. Così la pensa Fernando Álvarez Penalva, un attempato nuotatore spagnolo che sta partecipando a Budapest ai Campionati Mondiali master. Fernando aveva chiesto agli organizzatori che nella piscina della capitale ungherese, la stessa nella quale qualche settimana fa si sono svolti i Mondiali assoluti, venisse osservato un minuti di silenzio in memoria delle vittime dell'attentato terroristico di Barcellona. Ma gli organizzatori si sono rifiutati con la scusa banale che il programma delle gare era già troppo fitto e che quindi «non si poteva perdere un minuto». Così sabato, quando Fernando si è presentato sui blocchi di partenza dei 200 rana della categoria dai 70 ai 74 anni, il minuto di silenzio l'ha osservato da solo: restando ritto sul blocco di partenza mentre i suoi avversari si tuffavano allo start. E pazienza se la sua silhouette non è proprio quella statuaria dei nuotatori giovani. La sua pancetta non ha tolto nulla alla solennità del suo gesto. Fernando del resto ha 71 anni e nuota per diletto. Una gara in più o in meno non gli cambia la vita, ma un gesto di solidarietà da parte degli organizzatori avrebbe cambiato in meglio la sua giornata e quella dei tanti suoi colleghi. Naturalmente Fernando nel referto della gara vinta da tale Josef Kocsi, di nazionalità austriaca, è stato messo in coda, tra i non partenti e gli squalificati. Ma il vincitore morale è stato lui con la sua pancetta.

Solidarietà gli è giunta dalla sua società, il Club Nataciòn di Cadice, che ha messo in rete il filmato della partenza con questo commento: «Il Club Nataciòn Cadiz comunica il suo dolore e respinge la barbarie dell'attentato terroristico a Barcellona».

Per la cronaca ieri Álvarez ha partecipato alla gara sui 50 metri. In questo caso è partito, ed è arrivato quindicesimo su 40 con il tempo di 42'99. Ma la gloria, è quella di sabato.

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