"No alla vostra lista": i bossiani protestano ma assicurano il loro appoggio a Fontana

Veto leghista sui ribelli lombardi: niente simbolo per il "Comitato del Nord"

"No alla vostra lista": i bossiani protestano ma assicurano il loro appoggio a Fontana

Milano. I bossiani scalpitano, ma alla fine potrebbero tornare a casa. Vogliono sostenere Attilio Fontana, anche se non sanno ancora se, e come, sarà possibile. Intanto, viene escluso un appoggio alla candidatura di Letizia Moratti. Lo scenario, molto evocato nei giorni scorsi, ieri è stato smentito da uno dei «colonnelli» bossiani, Paolo Grimoldi: «La questione politica è chiarita: sosterremo Fontana, punto» ha chiarito.

C'è grande agitazione, sul fronte del Nord ma per i dissidenti (ex) leghisti pare arrivato il momento della verità. Ieri è stato un altro giorno di tensione. Il centrodestra ha chiuso le porte alla partecipazione di altre liste oltre a quella del Carroccio, e il cosiddetto «Comitato del Nord» ha esternato la sua protesta: «Un errore, un'occasione persa per far valere le istanze dell'Autonomia e le richieste della militanza nordista» ha dichiarato lo storico leader leghista, Umberto Bossi, in un comunicato diffuso dai suoi, che hanno comunque ribadito l'appoggio a Fontana con modalità che saranno definite dallo stesso Bossi.

La situazione è confusa. Fino a oggi, la natura del Comitato è rimasta nell'ambiguità. Alcuni bossiani sono ancora nel partito, altri no, ma la differenza fra gli uni e gli altri al momento dipende solo da ragioni statutarie. Quattro eletti nel Consiglio regionale hanno fatto il grande passo: usciti dal gruppo leghista ne hanno formato un nuovo e questo ne ha determinato l'espulsione automatica dal partito. Altri sono ancora dentro la Lega: vale per i due capicorrente - l'ex coordinatore lombardo Grimoldi e l'eurodeputato Angelo Ciocca - ma vale per lo stesso Senatur.

Dentro la Lega, gli scricchiolii sono partiti col risultato deludente delle Politiche, ma il tira e molla vero e proprio è iniziato a dicembre, con un'uscita pubblica insieme a Bossi, al castello di Giovenzano (foto) alle porte di Pavia. Il 20 dicembre Bossi ha incontrato al Pirellone il governatore, con una richiesta «chiara e inequivocabile»: «Riconoscere il Comitato Nord come lista all'interno della coalizione di centrodestra». La richiesta, come detto, è stata rigettata. Ieri il Comitato ha «preso atto» che Fontana, «dopo il divieto del segretario federale Matteo Salvini, non consentirà al Comitato Nord di entrare in supporto alla coalizione di centro destra per le prossime elezioni regionali». «Occasione persa» ha commentato Bossi, ma il comitato ha garantito che «proseguirà», «per portare avanti Autonomia e le istanze del Nord, unica locomotiva del Paese».

Dopo tanto movimentismo, però, la corrente scissionista è arrivata al bivio decisivo, o a un

punto di rottura. A un mese alle Regionali il rapporto con la Lega in un modo o nell'altro dovrà essere risolto. E, a quanto pare, martedì potrebbe essere celebrato l'incontro chiarificatore fra il partito e i «ribelli».

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