Nel ripercorre la carriera in Rai di Fabrizio Frizzi non si possono dimenticare due episodi, forse i momenti più difficili della sua carriera. Uno fu quando nel 2000 l'allora direttore generale Pier Luigi Celli disse che si vergognava di alcuni programmi Rai tra cui Per tutta la vita condotto da Frizzi, un gioco tra futuri sposi. Il secondo quando l'allora direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce bollò come noiosa l'edizione del 2002 di Miss Italia guidata da Frizzi. Poi il conduttore decise di migrare a Mediaset, ci restò pochissimo e tornò indietro, ricominciando da Raidue e Raitre. «Si certo - ricorda Del Noce - ci fu una diversità di vedute su Miss Italia. Ma non si dica che fu quello il motivo per cui Fabrizio decise di andare a Mediaset. Erano questioni burocratiche e contrattuali. In tv i conduttori si muovono, provano altre esperienze».
Lui ci rimase male per quelle parole...
«Sono cose che capitano quando si fanno programmi: io gli dissi che era troppo buonista e che alle sue domande le ragazze rispondevano in modo troppo banale. Ma tutto finì lì. Poi la cosa si ricompose e i nostri rapporti restarono buoni».
Però ci vollero anni perché tornasse su Raiuno quando tenne a battesimo I soliti ignoti, che è diventato lo show di punta della prima serata.
«Infatti, sono stato io ad affidarglielo. A dimostrazione della mia stima nei suoi confronti. Il fatto che un conduttore venga ritenuto più adatto a un programma rispetto a un altro non significa che non lo si abbia in simpatia. Bisogna scegliere e qualcuno ci resta sempre male».
Che ricordi ha di
lui?«Penso che sia stato uno dei migliori conduttori che la Rai abbia avuto in questi ultimi 40 anni. Estremamente versatile, accettava le regole del gioco e, appunto, le rispettava anche nei momenti più difficili».
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