«G iuri di dire la verità, tutta la verità. Alzi la zampa destra e dica: lo giuro». E il testimone risponderà: «Lo giuro...lo giuro...lo giuro». Davanti al giudice ci sarà Bud. In carne, ossa, piume e becco. Bud è infatti un pappagallo. Bud si candida quindi ad essere il primo animale al mondo che, con la propria «deposizione»-choc, potrebbe incastrare l'autore di un omicidio. La polizia ringrazia. E la Lipu esulta. A chiedere la sua «audizione», davanti a una corte di giustizia dello Stato del Michigan, è stata la vedova dell'uomo ammazzato; secondo la donna, Bud - unico «individuo» a essere presente sulla scena del delitto - da giorni ripeterebbe le ultime parole pronunciate dal suo padrone prima di essere freddato dall'ignoto killer. Ignoto a tutti, ma - forse - non al policromo volatile che, da bravo pappagallo, potrebbe aver «memorizzato» il nome dell'omicida»: nome presumibilmente pronunciato dalla vittima durante la sparatoria. Se così fosse, Bud - magari opportunamente sollecitato dal giudice - potrebbe ora ripetere, pappagallescamente s'intende, quel nome, risolvendo il giallo. La notizia è stata pubblicata, seriamente, sul Guardian e ripresa, altrettanto seriamente, dal sito linkiesta. Ora non resta che mettersi nei panni di Robert Springstead, serio e autorevole (almeno fino e oggi) pm della contea di Newaygo, sotto la cui giurisdizione è finito il caso, bestiale, del «pappagallo teste-chiave». Il giudice Springstead sta ora valutando l'opportunità di interrogare Bud: «Non ci sono precedenti in giurisprudenza. Ma se Bud conosce davvero il nome dell'assassino, glielo faremo dire in tribunale». Del resto Bud, alla sbarra, si troverà certo a suo agio, benché non disdegni neppure la gabbia degli imputati. Il processo - riferisce il Guardian - riguarda la morte di Martin Duram, di 45 anni, ucciso con cinque colpi di pistola a Ensley Township. Illeso è rimasto invece Bud, il pappagallo, che continuerebbe a gridare, imitando la voce dell'uomo ucciso che dice: Non sparare!». Secondo la ex moglie della vittima, Christina Keller, «l'uccello potrebbe essere una testimonianza utile», e insiste perché venga «ascoltato in giudizio».Ma il giudice Springstead rimane titubante. Forse anche lui ha visto il film Toto contro i quattro nel quale Totò interpreta un commissario di polizia che, indignato, si rifiuta di interrogare Gennarino, un pappagallo presunto testimone dell'organizzazione di un omicidio ai danni di un commerciante di bibite (interpretato da Peppino De Filippo). Il commerciante rivela al commissario: «Gennarino mi ripete sempre: ti fanno fuori...ti fanno fuori...»). Totò: «Mandate subito a prendere questo Gennarino!». Peppino: «È qui, fuori dalla porta. Chiuso in gabbia. È il mio pappagallo. Se non parla subito, gli dia una grattatina in testa...».
La mitica scena si conclude con Totò che scaraventa fuori dall'ufficio Peppino, gridandogli dietro: «E io interrogavo un pappagallo? Vada via, sporcaccione!». Speriamo solo che il giudice Springstead sia un po' più tollerante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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