Durante queste festività abbiamo speso 5,6 miliardi di euro per comprare regali. Un gesto sottovalutato, additato come consumistico, quando invece nasconde significati profondi che s'inseriscono nelle trame dinamiche di vita familiare, testimoniando la qualità delle nostre relazioni affettive. Si dice che quel che conta è il pensiero, come se un oggetto valesse l'altro e il suo valore materiale e simbolico non contasse.
Invece il regalo mancato, misero o sbagliato è avvilente e genera un sentimento negativo nei confronti dell'altro, che ha mostrato facendo la scelta errata di non riconoscerci per quello che siamo e per i nostri desideri. Se una persona che amiamo ci regala una sciarpa giallo canarino quando dovrebbe sapere che mai e poi mai indosseremo qualcosa di un colore tanto vivace, sarà lecito domandarsi: ma mi conosce? É un dono scelto e pensato per me o fatto a caso? Un oggetto non personalizzato che ci svilisce e ci mette di fronte a un dilemma, buttarlo o regalarlo nei mesi successivi ad amici che ne ignorano la provenienza? Il rischio è di dare il via a un circolo vizioso per cui regali inadatti a chi li riceve passano di mano in mano in cerca di un giusto destinatario che probabilmente non si troverà. Qualche tempo fa la rivista Psychological Science ha pubblicato una ricerca della London Business School sul fenomeno del «regifting». Gli studiosi conclusero che il riciclo dei doni, è un tabù sociale che si può infrangere, perché chi fa un regalo che non è apprezzato preferisce sia devoluto ad altri piuttosto d'immaginarlo inutilizzato o nella pattumiera. Non la penserebbero allo stesso modo quelli che lo ricevono e devono sbarazzarsene materialmente. La ricerca ha rilevato che quando riceviamo un regalo ci comportiamo come se i donatori conservassero una sorta di diritto di proprietà originario che ci impedisce di adoperarlo per diverso scopo e destinazione. Il dono è un oggetto capace di suscitare emozioni, che riceviamo o offriamo a titolo gratuito, in nome dell'affetto che ci lega a qualcuno che è importante per noi. Il regalo è una chimera che dovrebbe contenere l'essenza di un rapporto a due. Vorremmo che nello stesso oggetto si ritrovassero le preferenze nostre e di chi amiamo per una magica affinità. Fare un regalo all'altro presuppone la capacità di decentrarsi per essere in grado di fare qualcosa che parli di noi solo in parte ed empaticamente della persona cui lo doniamo. Il narcisista patologico fa costosi regali che attestano soltanto la sua smania di grandiosità. L'avaro invece ci offenderà con un oggetto che sembra scelto solo in base al criterio del basso costo.
Eppure il dono giusto non è difficile da trovare, basterebbe considerare l'altro e averlo ascoltato con vero interesse. Può essere sufficiente un fiore, un libro o una bottiglia di vino ma deve essere il preferito di chi lo riceverà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.