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Non c'è partita in Basilicata: centrodestra a valanga con Bardi

Il governatore azzurro riconfermato: "Sinistra sanzionata". Fdi è primo partito. Lievita Forza Italia ma cala la Lega. Il Pd arranca, male anche i 5S. Spoglio lumaca

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Previsioni rispettate. Vito Bardi resta presidente della Regione Basilicata (a dispetto di uno spoglio molto lento). Supportato da una coalizione coesa, cui si sono aggiunti Azione e Italia Viva, l'ex generale della Guardia di Finanza, fa il bis. Nel 2019 era stato lo stesso Berlusconi a intuire le potenzialità di Bardi. Che proprio con la sua affermazione aveva portato per la prima volta il centrodestra a governare la regione. La premier Meloni ringrazia «di cuore tutti i cittadini che hanno voluto confermare il loro sostegno alle nostre politiche. La vostra fiducia è il motore che ci spinge avanti ogni giorno».

Bardi ha staccato il suo diretto avversario, Piero Marrese (sostenuto da una coalizione di centrosinistra composta anche dal Movimento Cinquestelle) di 18 punti percentuali affermandosi con oltre il 58% dei consensi. In un turno elettorale, va sottolineato, dove l'affluenza è stata bassa, visto che ha solo sfiorato il 50% (49,8).

Nella sede del Comitato elettorale di Vito Bardi, quello stesso albergo La Primula di Potenza già utilizzato nel 2019, Bardi ha aspettato fino a sera prima di commentare i dati. «Voglio ringraziare i lucani per la fiducia che mi hanno accordato per la seconda volta - le sue prime parole, dopo aver ricevuto le parole di congratulazione dell'avversario Marrese -. È una grande responsabilità che sento verso tutti loro, anche verso i lucani che non mi hanno votato o che non si sono recati alle urne. Continuerò ad essere il Presidente di tutti».

Ad attendere i dati provenienti dai seggi delle due province anche la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati, qui nelle vesti di coordinatrice regionale di Forza Italia. Con lei anche il capogruppo dei deputati azzurri Paolo Barelli. Da Lussemburgo, dove si trova per il Consiglio esteri, Tajani ha salutato la vittoria di Bardi su X: «Ha vinto il candidato di Forza Italia. Ha vinto il centrodestra unito. Hanno vinto i lucani che hanno scelto di sostenere il nostro buon governo per altri cinque anni».

Per i partiti del centrodestra si tratta di un significativo test prima delle europee di inizio giugno. Fratelli d'Italia (17,1%) diventa il primo partito in regione davanti al Partito democratico (14,4%). Sul podio anche Forza Italia che centra uno degli obiettivi fissati durante il congresso nazionale che due mesi fa ha acclamato Tajani come primo segretario azzurro dopo l'era Berluconi: un risultato a due cifre. E infatti Forza Italia ottiene il 12,6%. Una crescita consistente rispetto al 9% conquistato nelle regionali del 2019. Nella coalizione che ha sostenuto la rielezione di Bardi spicca anche l'affermazione del movimento fondato da Carlo Calenda. Azione, infatti, conquista l'8,7% dei consensi. Superando, anche se di poco, la Lega di Salvini che si ferma al 7,6%. Débâcle annunciata quella dei grillini che si fermano al 7,6% ottenendo la metà dei voti dei dem. «L'appartenenza di Bardi - spiega Barelli - ha permesso di aggregare nella coalizione anche altre forze moderate: Azione con la propria lista e Italia viva con candidati nella lista civica dello stesso governatore uscente». «Risultato soddisfacente per Italia viva - sentenzia la renziana Raffaella Paita -. Ancora una volta, come nel caso del sindaco di Genova Bucci, Italia Viva guarda ai contenuti e alla qualità delle persone». Mentre Calenda commenta: «Nessun senso di colpa per aver fatto vincere il centrodestra.

D'altronde Bardi ha bene governato ed è un moderato europeista».

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