«Non hai coraggio di camminare sui binari» Abder travolto dal treno per una scommessa

Un amico del 15enne morto racconta gli ultimi istanti prima della tragedia

Paola Fucilieri

Milano Le scommesse erano iniziate qualche settimana fa, a Legnano, dopo la scuola. «Quel tizio di Parabiago, uno a cui partono gli schizzi e che con un tipo equilibrato come Abder non aveva nulla in comune - racconta l'unico amico della comitiva del quindicenne travolto dal treno, che ieri ha trovato il coraggio di parlare - ogni giorno se ne inventava una nuova, continuando a proporre ai più giovani imprese del tipo: Scommetto che non hai le palle di aprire la portiera di una macchina e sputare in faccia a chi guida».

Il ragazzo è certo che dietro la morte di Abder, ci sia il suo zampino. «Il nostro amico morto l'altra sera era con lui e con un 13enne della nostra compagnia - spiega - Quel 13enne ha assistito alla scommessa tra Abder e lo svalvolato. E li ha visti darsi la mano. Non le hai le palle di camminare sui binari, è stato sfidato Abder. Il mio amico mi ha detto anche che quando ha notato arrivare il treno da Milano, dalla parte opposta del binario, ha gridato ad Abder di spostarsi subito, ma lui era troppo lontano per udire. È stato solo allora che lo avrebbe notato steso sulle rotaie nella fossa dei binari con quell'altro, lo sfidante, che stando sotto l'ultimo tratto di pensilina a pochi metri lo guardava».

«Sono arrivato qui in stazione, sul telefonino mi erano arrivate decine di whatsapp - dice ancora - Sul binario era rimasto solo il nostro amico 13enne, dell'altro neanche l'ombra, secondo me è scappato. Eravamo tutti sconvolti: la polizia doveva ancora rimuoverlo, Abder aveva le gambe tranciate. E quando è arrivata sua madre ed è svenuta noi ragazzi abbiamo inveito contro il 13enne, mentre l'ambulanza lo portava via. Del resto con chi ce la potevamo prendere? C'era solo lui lì!».

Ieri alle 9.30 insieme all'unico giovane che parla, c'erano sul binario 3 una trentina di altri ragazzi, tra i 14 e i 19 anni, tutti amici della compagnia di Abderrahman El Essaidi, detto «Abder» o «Abdi», studente italo marocchino 15enne alla prima superiore dell'istituto professionale Bernocchi di Legnano, residente con la famiglia nel comune di San Giorgio su Legnano. Nessuno è andato a scuola o al lavoro, ma hanno raggiunto la stazione e si sono raggruppati in fondo alla banchina e senza alcuna luce negli occhi guardano i binari, dove sui segni lasciati della salma di Abder la Polfer ha sparso una polvere di gesso bianco. Sono trascorse poche ore dalla sera prima, martedì, quando il loro amico è stato investito e ucciso da un treno in transito partito dalla stazione Centrale di Milano alle 18.24 e diretto a Domodossola.

Dopo l'incidente i pendolari martedì sono stati trattenuti sul treno fino alle 22, la circolazione sulla linea bloccata per due ore.

Ora per far luce sulla vicenda, la Procura di Busto Arsizio (Varese) ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Per il momento non escludono nemmeno che il ragazzo sia stato spinto. E non garantiscono che le telecamere possano essere d'aiuto.

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