Non mangia da due giorni: sviene in classe E a casa non ha nemmeno i caloriferi

I genitori sono stranieri. Il preside: «È vero, molti alunni vivono in povertà»

Lodovica Bulian

Udine Non aveva raccontato a nessuno, né agli insegnanti né ai compagni di classe, che non mangiava da 48 ore perché a casa non aveva nulla. Che da giorni a tavola mancava la cena, mentre riscaldamento e acqua calda da molto di più, da quando la morosità sulle bollette aveva fatto scattare il blocco delle utenze. Non una parola sulla doccia ghiacciata, su quei genitori che hanno perso il lavoro, né sui fratelli minorenni che insieme a lei fanno altre bocche da sfamare senza uno stipendio.

La storia di estrema povertà che i servizi sociali di Udine non sono riusciti a intercettare è emersa solo dopo che questa ragazzina iscritta alla scuola media ha perso i sensi durante una lezione per le precarie condizioni fisiche. Un calo di pressione, il fisico debilitato da digiuno e freddo, il mancamento sotto gli occhi dei compagni. Immediati i soccorsi del 118, l'accertamento delle cause del malore e l'intervento delle associazioni che d'ora in poi seguiranno la famiglia. Il dirigente scolastico di fronte all'ultimo atto di un fenomeno silenzioso e crescente ha diffuso un appello: «Non è la prima volta, bambini che vivono senza riscaldamento o non hanno i soldi per la mensa ce ne sono, ma queste cose non vengono quasi mai denunciate. Se i ragazzi non trovano in noi il canale giusto per parlare e confidarsi, alcune situazioni sfuggono».

Come questa, che sotto l'etichetta «nucleo straniero numeroso» va ad aggiungersi alle pile di pratiche per la richiesta di sussidi sociali che narrano cosa accade nelle viscere di un paese da 4 milioni di poveri. Dove, secondo Save the Children, quasi un minore su tre è a rischio esclusione sociale e i bambini di quattro famiglie disagiate su dieci soffrono il freddo in case non riscaldate. Poi c'è la vergogna o, come stavolta, la paura. I genitori, immigrati residenti in città, erano in contatto con la scuola, ma il quadro domestico non è mai emerso nei colloqui con i docenti.

L'assessore all'inclusione sociale del comune di Udine conferma l'estraneità dei servizi sociali, assicura la presa in carico per le utenze di elettricità e gas: «Con la Caritas e la Croce Rossa li assisteremo e cercheremo di capire il quadro debitorio sulle bollette. E daremo un aiuto anche per il reinserimento lavorativo. La giovane ora sta bene e non le accadrà più nulla di simile».

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