Non solo antisemiti. I "nuovi" dem filosovietici inneggiano in rete a Lenin e Togliatti

I "piccoli Lenin" crescono in casa Letta. Sono tutti figli della coppia Provenzano-Orlando

Non solo antisemiti. I "nuovi" dem filosovietici inneggiano in rete a Lenin e Togliatti

I «piccoli Lenin» crescono in casa Letta. Sono tutti figli della coppia Provenzano-Orlando. Dopo il caso dei due candidati dem under 35, entrambi capilista, con posizioni anti-Israele, Raffaele La Regina e Rachele Scarpa, spunta il fan di Lenin. Marco Sarracino, capolista del Partito democratico nel collegio Napoli 2, in tweet del 2019 festeggiava la rivoluzione bolscevica: «Beati quelli che si ribellano per ottenere un mondo più giusto. Buon anniversario della Rivoluzione».

Il post rispunta e accende la polemica. Giorgia Meloni, che lo rende pubblico, va subito all'attacco: «Dopo i giovani candidati del Pd che negano il diritto all'esistenza e alla sicurezza di Israele, arriva anche chi inneggia all'Unione sovietica. Il segretario metropolitano del Pd di Napoli Marco Sarracino, uno dei capolista under 35 scelti direttamente da Enrico Letta. Sarracino, candidato alla Camera nel collegio plurinominale Napoli 2, ha scritto: Buon anniversario della Rivoluzione. Bolscevica, ovviamente. Con tanto di foto di Lenin e Armata rossa. Chissà se Letta rivendicherà anche questo nelle sue interviste alle televisioni estere, chissà quanto la comunità internazionale apprezzerà un partito che inneggia all'Unione Sovietica - un regime totalitario comunista che ha oppresso per mezzo secolo la libertà dei popoli europei, facendo milioni di morti - mentre, tra l'altro, i carri armati russi entrano in Ucraina con tanto di falce e martello a rivendicare proprio i confini dell'Urss» tuona la leader di Fratelli d'Italia.

Sarracino in grande imbarazzo disattiva gli account social. Il timore è che dal «suo passato rivoluzionario» possano spuntare altri elogi all'Urss e selfie con Stalin.

E sempre ieri la pagina ufficiale del Pd Lazio ricorda l'anniversario della morte di Palmiro Togliatti: «Veniamo da molto lontano e andiamo molto lontano. Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali. 21 agosto 1964, moriva a Jalta Palmiro Togliatti, fondatore del Pci, padre costituente, uno dei politici più influenti del Novecento» si legge. Inutile ricordare che Togliatti fu il più filosovietico tra i leader del partito comunista italiano. Tanto da meritarsi il nome di una città in suo onore nell'Unione sovietica, Togliattigrad.

Letta è accerchiato dai filo russi. E prova a buttare la palla nel campo degli avversari. Però i filo sovietici ce li ha in casa. Sarracino, con gli altri under 35 candidati nelle liste dem, sono tutti allievi di Peppe Provenzano, l'ex ministro che guida insieme ad Andrea Orlando l'ala più a sinistra del Pd. Sarracino è stato uno dei più convinti sostenitori dell'accordo (poi saltato) tra il Partito democratico e la sinistra radicale dei centri sociali guidata in città dall'ex sindaco di Napoli Luigi e Magistris.

Su Sarracino attacca anche il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, sul filo del sarcasmo e dell'ironia: «Enrico Letta aveva ostentato con orgoglio i suoi candidati under 35. Ma alla luce di certe affermazioni di questi esponenti del Pd viene da chiedersi dove li abbia trovati Enrico Letta. Saranno pure anagraficamente giovani, ma sono culturalmente e ideologicamente paleolitici. Rachele Scarpa ha esternato pensieri inaccettabili nei confronti di Israele, superata da tale La Regina, che si è già ritirato a causa di sue analoghe affermazioni assurde nei confronti di Israele. Ora viene fuori tra questi candidati anche un tale Sarracino che addirittura avrebbe lodato la rivoluzione di ottobre, Lenin e l'Armata rossa. Avendo verificate le idee di questi giovani virgulti, a Letta Fratoianni sarà sembrato moderatissimo, pur essendo di idee di estrema sinistra. Letta è veramente un venditore di pentole bucate.

Nemmeno Wanna Marchi l'avrebbe preso come assistente».

L'imbarazzo al Nazareno è forte. Letta ha ordinato a tutti candidati: ripulite le vostre pagine dalle simpatie sovietiche. Inutile, il passato rosso viene a riprenderlo.

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