Non solo migranti, spunta la super-Troika per «commissariare» i Paesi che sgarrano

Polemica sul nuovo Fondo salva Stati. Sanzioni a Mosca, l'Italia si accoda ai 27

Non solo migranti, spunta la super-Troika per «commissariare» i Paesi che sgarrano

Lo spettro Troika si aggira per l'Europa e, soprattutto, sull'Italia. Mentre l'attenzione di tutti era concentrata sul tema dei migranti, ma nella seconda e conclusiva giornata del Consiglio Ue si sono svolti negoziati tra i Ventotto anche su altre questioni importanti: dalla riforma dell'eurozona alle sanzioni alla Russia, per concludere con la partita della Brexit.

Prima di partire per Bruxelles, Angela Merkel era stata chiara: la riforma dell'eurozona, con l'obiettivo di modificare il Fondo di stabilità europeo in una specie di Fondo monetario europeo a protezione da eventuali nuove crisi come quella greca faticosamente superata, sarebbe stata una sua priorità, da conseguire d'intesa con la Francia. Ma ieri mattina, in sede di negoziazione, il premier italiano Giuseppe Conte ha giocato ancora una volta il ruolo dell'oppositore attivo.

«C'è stata una discussione molto vivace - ha detto il premier -: confesso che a un certo punto ho bloccato l'adozione del documento, abbiamo dovuto fare una pausa e, dopo una lunga negoziazione, abbiamo approvato un testo». Era un passaggio sul rafforzamento del Meccanismo europeo di stabilità (Mes, il Fondo salva-Stati) a risultare inaccettabile a Conte. L'ostacolo è stato superato istituendo il common backstop, «un meccanismo di sicurezza - ha spiegato lo stesso premier - che prevede la condivisione del rischio con riguardo al sistema bancario».

«Un disastro per l'Italia, frutto di dilettanti allo sbaraglio andati a trattare nel vertice europeo degli ultimi anni senza alcuna preparazione», ha chiosato Renato Brunetta di Forza Italia facendo riferimento al proposito di riformare il Mes «operando sulla base di tutti gli elementi indicati nella lettera del presidente dell'Eurogruppo». Questa missiva, datata 25 giugno, prevede il «principio di condizionalità»: gli Stati in difficoltà, per ottenere aiuti, dovranno sottostare al coordinamento del Mes, dell'Ue e della Bce. Una vera e propria Troika governata da Bruxelles, Francoforte e Berlino.

Un altro punto difficile per la delegazione italiana a Bruxelles era quello del rinnovo delle sanzioni europee alla Russia per il suo ruolo nella guerra in Ucraina e per l'annessione illegale della Crimea. Nonostante il leader della Lega Matteo Salvini avesse insistito sulla contrarietà italiana alla loro proroga, il Consiglio Europeo ha approvato all'unanimità - dunque anche con l'assenso italiano - l'estensione delle sanzioni per altri sei mesi. Salvini ieri ha ricordato che il no alle sanzioni contro Mosca figura nel contratto di governo con il M5S, e ha promesso di «far valere i nostri no anche su questo: riusciamo a dirne solo due o tre alla volta». Il documento dei Ventotto - che il Cremlino ha subito deplorato - cita anche la richiesta di misure restrittive sulle armi chimiche dopo il caso dell'avvelenamento con gas nervino di una ex spia russa in Inghilterra, un piano d'azione europeo contro la disinformazione di cui la Russia è accusata, e il pieno sostegno alla risoluzione dell'Onu sull'abbattimento del volo di linea malaysiano MH17, abbattuto sull'est dell'Ucraina nel 2014.

Infine la Brexit.

Il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha detto diplomaticamente che «c'è ancora molto lavoro da fare», ma i leader europei si stanno preparando a un esito fallimentare dei negoziati che hanno come deadline il 19 marzo prossimo.

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