«Non è uno stupratore» Liberato il peruviano

Il rapporto in auto con la 21enne era consenziente. Poi la lite per un video

Cristina Bassi

Milano Non sarebbe uno stupratore ed è stato scarcerato già nel pomeriggio di domenica l'uomo peruviano di 54 anni, J.V., finito in prigione perché accusato di aver tentato di stuprare una 21enne, anche lei di origini peruviane, nel suo taxi illegale sabato mattina nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro. Alcuni abitanti erano scesi in strada allarmati dal clacson suonato dalla ragazza e, vedendo che lei era semi nuda e che l'uomo l'aveva afferrata per il collo, hanno cercato di rompere i finestrini con bastoni e martelli per salvare la presunta vittima e linciare il presunto violentatore. L'uomo era riuscito a fuggire in macchina e aveva abbandonato la 21enne poco lontano, alcune ore dopo era stato fermato dalla polizia locale e portato in carcere.

Il fermo è stato disposto nella serata di sabato dal pm di turno Sergio Spadaro. Il quale ha poi deciso di chiedere sì la convalida del provvedimento ma anche la scarcerazione del peruviano, rinunciando allo stesso tempo a sollecitare una nuova misura cautelare (in carcere o ai domiciliari) nei suoi confronti. Da qui la liberazione del tassista abusivo. Dopo ulteriori indagini infatti non sarebbero emersi elementi sufficienti a trattenere il 54enne, che rimane comunque indagato per violenza sessuale. Sarebbero piuttosto venuti a galla alcuni fatti che contrastano con la tesi dello stupro sventato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la 21enne dopo una notte passata in discoteca a San Giuliano Milanese, intorno alle 7 sarebbe salita sull'auto dell'uomo per farsi accompagnare a casa. La giovane aveva bevuto molto. Non sembra che i due si conoscessero già, anche se considerata l'attività illegale di lui fuori dai locali potrebbero essersi visti altre volte.

Quando sono arrivati a Quarto Oggiaro hanno accostato e tra i due ci sarebbe stato un rapporto sessuale consenziente. La ragazza avrebbe anche girato un video hard con il telefonino dell'uomo, su sua insistenza o forzatura. Proprio a causa di questo filmato sarebbe scoppiata poi una violenta lite. La giovane, probabilmente per paura che il partner occasionale lo divulgasse, voleva a ogni costo che venisse cancellato. Ma l'uomo si sarebbe rifiutato. C'è stata quindi una colluttazione, lei presa per il collo e lui graffiato in volto e sanguinante.

Questa la scena che si sono trovati davanti i testimoni in strada e gli uomini che sono intervenuti con i colpi alla macchina. Naturale che abbiano pensato a un'aggressione sessuale. Se si aggiungono il racconto della 21enne e la fuga del peruviano, regolare in Italia e incensurato, si capiscono anche le motivazioni del fermo «a caldo» attuato dai vigili dell'Unità tutela donne e minori e avallato dal pm. La ragazza è stata soccorsa alla clinica Mangiagalli.

Il fascicolo a carico dell'uomo resta aperto e passerà al pool «fasce deboli» guidato dal pm Cristiana Roveda. Nei prossimi giorni l'indagato verrà interrogato dal gip Teresa De Pascale, che dovrà dire se il fermo sia stato legittimo o meno.

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