A una certa età, si sa, il pollice verde può diventare anche un po' tremante. E magari capita che, innaffiando i gerani sul balcone, qualche goccia cada in strada. Se l'acqua non colpisce nessun passante, niente di ridire. In caso contrario (soprattutto se i passanti sono due vigili urbani, «impermeabili» a ogni ragione) ecco arrivare i guai; beh «guai», non esageriamo: 50 euro di multa non rappresentano certo la fine del mondo, pur sancendo - probabilmente - la fine del buonsenso.
Lo ha verificato, a sue spese, un novantenne residente in San Salvario (quartiere storico della Circoscrizione 8 di Torino) stangato da due pignoli poliziotti municipali che avrebbero potuto benissimo limitarsi a un rimprovero verbale, invece di mettere subito mano al verbale. Ma ciò avrebbe denotato elasticità mentale e buonsenso, qualità che spesso fanno difetto a chi indossa una divisa da pubblico ufficiale.
«Scenda giù, e porti un documento», gli hanno intimato i due agenti colpiti (ma c'è chi sostiene solo semplicemente sfiorati) dagli schizzi provocati dall'illegittimo sgocciolamento. Un inconveniente capitato a tutti noi (a volte in veste di vittima innaffiata, altre in quella di carnefice innaffiatore), ma la cosa si è sempre risolta con poco più di un «vivace» scambio di opinioni tra le parti. Poteva essere anche questo il caso, ma è risaputo che i tutori dell'ordine, a volte, fanno i duri con i deboli e i deboli con i duri. E un nonno di 90 anni non è proprio la quintessenza della durezza.
Più duri di lui si sono però dimostrate le sue due nipoti, Silvia e Anna, le quali hanno preso la penna (avendo cura, si spera, di non far sgocciolare l'inchiostro) scrivendo al loro amato quotidiano, La Stampa (precisamente alla storica rubrica Specchio dei tempi): «La scorsa settimana siamo andate a trovare i nostri nonni che ci hanno raccontato una storia incredibile. Qualche ora prima il nonno stava bagnando i fiori sul balcone al primo piano, che si affaccia su una via secondaria e poco trafficata, quando due vigili che passavano di lì gli hanno chiesto di scendere in strada e di portare il documento di identità».
Il racconto prosegue e si fa sempre più avvincente: «I nonni allora, con loro grande sorpresa, hanno scoperto che la polizia municipale aveva già redatto un verbale di 50 euro per lo scolo dell'acqua provocato dall'innaffiamento delle piante». Immaginiamo la scena che, oltre a trasudare acqua, sarà stata grondante di ridicolo. La reazione dei nonni? Eccola: «Loro - precisano le nipoti - hanno solo timidamente provato a reagire di fronte all'intransigenza dei vigili e hanno già pagato la multa, ma tutta la famiglia ritiene che questa storia debba essere riportata. Considerati l'età, il luogo e il danno arrecato, sarebbe bastato un semplice richiamo a voce».
«È su una situazione di questo tipo che si deve soffermare l'attenzione dei vigili urbani?», chiedono in conclusione Silvia e Anna.Giriamo la domanda ai comandante dei vigili di Torino. Sperando che, ormai, non sia acqua passata.
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