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Nordio asfalta il governo Conte: "Dilettanti"

L'ex procuratore aggiunto di Venezia non esclude l'ipotesi elezioni, anzi: "Proprio nell’emergenza se un governo rivela la sua inadeguatezza va cambiato"

Nordio asfalta il governo Conte: "Dilettanti"

La maggioranza giallorossa affossata dall'ex magistrato italiano Carlo Nordio, che nel corso di un'intervista concessa ad ItaliaOggi giudica duramente l'operato dell'attuale esecutivo, definendolo un"governo di dilettanti". L'ex procuratore aggiunto di Venezia, noto per essersi occupato di casi storici, quali Tangentopoli e brigate rosse, si esprime negativamente anche per quanto riguarda la bozza sulla riforma della giustizia. Per Nordio manca un progetto.

L'avvento del Coronavirus, del resto, ha causato dei rallentamenti anche per quanto riguarda i processi. "Le cause urgenti si celebrano ancora, detenuti e arrestati hanno sempre la precedenza. I dirigenti degli uffici sono in genere molto bravi, anche se da magistrati devono trasformarsi in manager, perché la gestione della sicurezza è una loro responsabilità", spiega l'ex magistrato. Per quanto riguarda la giustizia civile, in questi ultimi mesi si è molto ricorso alla tecnologia, che ha permesso alle parti in causa di comunicare con gli organi preposti mantenendo la distanza. La situazione, però, era già fiaccata da prima che arrivasse il virus. "Purtroppo la giustizia civile era già così fragile e malaticcia, che questa epidemia rischia di affossarla definitivamente. Abbiamo un organico vecchio, sottodimensionato rispetto al nuovo contenzioso e nemmeno del tutto coperto", conferma Nordio. Mancano le risorse, e la burocrazia allunga in modo sfiancante le procedure, anche per quanto riguarda i concorsi per i nuovi magistrati. La stessa magistratura, afferma l'ex procuratore, è "restìa ad aumentare il numero dei togati". Uno dei motivi starebbe nella "ragion pura di non ridurre l’alta professionalità dei suoi componenti, che in effetti devono superare una durissima selezione". Inoltre "un’immissione cospicua di avvocati diluirebbe il corporativo potere correntizio, che lo scandalo Palamara ha messo in luce".

Dopo aver riconosciuto l'importanza ed il ruolo fondamentale dei "got" (giudice onorario di tribunale), indispensabili perché la giustizia non collassi definitivamente, Nordio torna a parlare delle riforme promesse dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Si tratta, come ammette l'ex magistrato, di un discorso amaro. "La funesta mini riforma della prescrizione doveva essere accompagnata da una più globale, volta alla riduzione dei tempi dei processi. Non se ne è fatto nulla", afferma. Inoltre"non è certo la completa revisione della procedura e neppure la radicale depenalizzazione, che costituirebbero le uniche medicine per rendere la giustizia penale più efficiente".

Considerati i costi causati dalla malagiustizia ("i danni maggiori derivano dalla crisi della giustizia civile"), Nordio spiega la necessità di intervenire sul processo penale, reso ormai una "arlecchinata" dalle continue modifiche. Bisogna studiarne uno nuovo, più coerente. Per quanto riguarda il processo civile, un buon modello da prendere come esempio potrebbe essere il sistema tedesco.

La riforma della giustizia che il governo dovrà presentare per il Recovery plan? Un disegno tragico, secondo l'ex magistrato, che commenta: "La giustizia ancora una volta è stata trattata da Cenerentola. Ma anche la sanità è stata trascurata". Per quanto riguarda la possibilità di un rimpasto di governo, con il Giuseppi nazionale ancora premier, Nordio non ha dubbi:"Sarebbe il colmo dell’assurdo". Il governo attuale, continua l'ex procuratore aggiunto, è già un'anomalia, "perché il suo Presidente si vanta di smentire e disfare quello che aveva fatto quando guidava quello precedente". Un rimpasto, in ogni caso, non aggiusterebbe le cose. La colpa di questo esecutivo è il dilettantismo.

E la scusa di non poter andare alle urne a causa della dichiarata emergenza sanitaria non regge perché, come afferma Nordio, "è proprio nell’emergenza che se un governo rivela la sua inadeguatezza va cambiato".

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