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Le novità in manovra. Pos, aiuti straordinari per gli esercenti. Scontro sulla 18App

Tra intoppi, polemiche e maratone la manovra si trascina verso l'approvazione

Le novità in manovra. Pos, aiuti straordinari per gli esercenti. Scontro sulla 18App

Tra intoppi, polemiche e maratone la manovra si trascina verso l'approvazione. Lo spauracchio da evitare è l'esercizio provvisorio, che scatterebbe nel caso la legge di Bilancio non fosse approvata entro fine anno. Dalle parti del governo però sono sicuri di farcela. L'approvazione per errore di un emendamento del Pd senza coperture, quello da 450 milioni da destinare al disavanzo dei Comuni, costerà uno slittamento di qualche ora dell'approdo alla Camera. Il testo dovrà probabilmente fare un ulteriore passaggio in Commissione Bilancio, prima di sbarcare in Parlamento. Il piano del governo prevede un ok alla manovra già domani notte, ma non è da escludere che si possa votare l'ok la mattina della vigilia di Natale. Il rischio è concreto, se si pensa che i gruppi hanno allertato i parlamentari di non prenotare aerei prima dell'ora di pranzo. Il 27 è convocata l'Aula di palazzo Madama, con la possibilità di chiudere con il ricorso alla fiducia il 28 o al massimo il 29 mattina. Quello stesso giorno, poi, dovrebbe esserci la conferenza di fine anno della premier Giorgia Meloni.

Il film della giornata di ieri ha visto al centro la zuffa intorno alle modifiche della 18App, il bonus cultura di 500 euro istituito dal governo Renzi nel 2016. I protagonisti sono stati il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e l'ex premier e leader di Italia Viva. «Tutti quelli che per settimane hanno raccontato la favola della cancellazione di 18App sono stati sonoramente smentiti», ha affermato Sangiuliano. Al posto della vecchia App18 nascono due strumenti per incentivare il consumo di prodotti culturali: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito. L'ex premier Renzi, intervistato a Tagadà su La7, attacca il governo e Sangiuliano: «La scelta di togliere i soldi ai diciottenni mi fa stare male. Per il 2023 hanno messo zero. Non è come la raccontano, accuso senza mezzi termini il ministro Sangiuliano di essere un bugiardo». In serata però è arrivato un chiarimento dal ministero dell'Economia e delle Finanze: «Nessun taglio nel 2023 negli stanziamenti per l'App18. Nel prossimo anno la Carta della cultura Giovani sarà assegnata ai nati nell'anno 2004 mediante utilizzo delle risorse già impegnate nel 2022 (230 milioni, ndr)».

Saltato il tetto di 60 euro per rifiutare transazioni con il Pos senza incorrere in sanzioni. Tuttavia, con un emendamento bipartisan, per mitigare i costi delle commissioni a carico gli esercenti più piccoli (fino a 400mila euro di ricavi) viene istituito un tavolo permanente e, in caso di mancata soluzione, scatta un «contributo straordinario» da parte di banche e prestatori di servizi di pagamento. Tra le altre novità: il tetto di 240mila euro annui allo stipendio dei manager delle banche salvate dallo Stato, prorogata la detrazione del 50% per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici con tetto a 8mila euro. Prolungato lo smart working al 31 marzo solo per i fragili e di ulteriori sei mesi il permesso per tavolini all'aperto e dehors liberi.

Infine, diventa più semplice alzare l'imposta di soggiorno a 10 euro nei Comuni capoluogo di provincia che abbiano avuto presenze turistiche venti volte superiori a quelle dei residenti.

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