La nube di gas si allarga. Navi e aerei della Nato a protezione del Baltico

Il sabotaggio di Nord Stream: protetti i gasdotti in Norvegia. E Putin accusa gli "anglosassoni"

La nube di gas si allarga. Navi e aerei della Nato a protezione del Baltico

L'unica buona notizia è che il gas metano liberato nell'aria non provoca nessun danno all'uomo. Per il resto, quanto accaduto all'impianto Nord Stream è un autentico disastro diffuso su più livelli. E che rischiamo di pagare carissimo sotto diversi aspetti che vanno anche oltre al caro bollette che, inevitabilmente, dovremmo fronteggiare.

Intanto le esplosioni che hanno gravemente danneggiato l'impianto, hanno sprigionato una enorme nube di gas: sono 80mila le tonnellate di metano che sarebbero già fuoriuscite dai tubi con la nube sta viaggiando verso Nord. Secondo gli ultimi rilevamenti è già da record il livello del metano che aleggia su Svezia e Norvegia. Stando a uno studio dell'istituto di ricerca norvegese Nilu, il metano rilasciato ha raggiunto la Gran Bretagna e ha lambito anche l'Italia anche se in misura non particolarmente rilevante. L'elevata concentrazione di metano non rappresenta un pericolo per le persone ma lo è, eccome, a livello ambientale tanto che Danimarca e Svezia hanno già inviato una lettera congiunta al Consiglio di sicurezza dell'Onu per esprimere «preoccupazione per le potenziali conseguenze a livello ambientale e climatico». Fortuna che col passare del tempo la nube si starebbe diluendo nell'aria.

Intanto le falle nei due gasdotti aperte da martedì scorso sarebbero quattro, frutto di altrettante esplosioni. «Due delle quattro perdite si trovano nella zona economica esclusiva della Svezia», spiegano da Stoccolma, mentre le altre due sono in zona economica danese. E se da una parte sembra ormai certo che si tratti di un sabotaggio, è giallo su chi siano i responsabili con inevitabile codazzo di polemiche e rimpallo di responsabilità. Il presidente russo Vladimir Putin, al solito, attacca: «Gli anglosassoni non si sono accontentati delle sanzioni. Sono passati al sabotaggio e hanno organizzato esplosioni contro i gasdotti Nord Stream che corrono lungo il fondo del Mar Baltico. Così hanno effettivamente iniziato a distruggere l'infrastruttura energetica paneuropea», ha detto lo Zar. Di contro la Nato ha replicato duramente: «Pronti a rispondere ad attacchi alle infrastrutture. Tutte le informazioni attualmente disponibili indicano che si tratta del risultato di atti di sabotaggio deliberati, sconsiderati e irresponsabili», tanto che ora navi e aerei dell'alleanza controlleranno l'area del mar Baltico. Durissimo anche il segretario di Stato Usa Antony Blinken che ha replicato a Putin parlando di «disinformazione scandalosa». Secondo un rapporto dell'intelligence Ue, lunedì e martedì navi di supporto della Marina russa erano in prossimità delle falle nel Nord Stream così come, la settimana scorsa, sono stati avvistati sottomarini russi. Sospetti, non certezze, almeno per il momento.

Quel che è certo è che la tensione sta continuando a salire. Al punto che la Norvegia, ora principale fornitore di gas europeo, ha accettato il contributo militare di Francia, Germania e Gran Bretagna per garantire la sicurezza del suo settore petrolifero e del gas, segno della concreta paura di attacchi alle infrastrutture energetiche. Non c'è ancora certezza infatti su quando (e se...) l'impianto danneggiato potrà tornare in funzione.

«Impossibile prevedere i tempi di ripristino fino al completamento della valutazione dei danni», spiega in una nota il consorzio Nord Stream, precisando anche che l'ingresso nell'area dell'incidente sarà interdetta fino al ripristino e al blocco della fuga di gas (comunque in diminuzione). Nel clima di caos, tensione e paura che aleggia sull'Europa, mancava solo questo.

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