Cronache

Nubifragio a Catania: un morto e sfollati. Il sindaco: "Non uscite"

Famiglie evacuate e strade invase dall'acqua. Arriva la protezione civile. Il cordoglio di Draghi

Nubifragio a Catania:  un morto e sfollati. Il sindaco: "Non uscite"

Strade trasformate in torrenti e fiumi di fango. Il maltempo continua incessantemente a sferzare la parte orientale della Sicilia e anche in Calabria piove senza sosta. È Catania, dal centro alla periferia e in tutto il territorio provinciale, la zona più colpita. Una situazione che preoccupa anche il premier Mario Draghi, che «è in costante contatto con il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, per monitorare gli sviluppi dell'emergenza dovuta al maltempo che sta investendo il Sud Italia» ed «esprime vicinanza alle popolazioni colpite e cordoglio per le vittime».

La furia dell'acqua è tanto devastante che ieri un 53enne è morto annegato dopo essere stato travolto da un autentico fiume in piena non appena è sceso dall'auto rimasta in panne dopo un incidente. Sul posto vigili del fuoco, carabinieri, polizia locale, volontari e il 118. È stato ritrovato morto sotto un'auto dai volontari della Misericordia. È la seconda vittima in poche ore, dopo che domenica una coppia è stata travolta da un fiume di fango a Scordia. È stato rinvenuto solo il corpo del marito, un pensionato 67enne, e proseguono le ricerche della moglie, 54 anni, anche con l'ausilio di speleologi e sommozzatori delle forze dell'ordine, anche se ieri si sono dovute interrompere per il maltempo. Le speranze di trovarla viva sono quasi nulle.

I vigili del fuoco hanno dovuto evacuare diverse famiglie dalle proprie case in alcune città etnee. Le abitazioni sono invase da acqua e fango. Critica la situazione vicino al fiume Simeto esondato domenica. Randazzo è tra le città più colpite. Le campagne sono sommerse, le coltivazioni sono distrutte e le associazioni di categoria chiedono lo stato di calamità. Come se non bastasse si aggiunge anche la mancanza di approvvigionamento idrico per il crollo del parapetto di un ponte sul fiume Alcantara che ha distrutto la condotta idrica principale della città. Si sta sopperendo con le autobotti. Grandi difficoltà nella zona industriale di Catania, dove le strade sono impercorribili e le aziende hanno dovuto chiudere. «State a casa», dice il sindaco, Salvo Pogliese, che sul suo profilo Facebook ha anticipato la decisione assunta nel vertice di ieri pomeriggio in prefettura di far chiudere tutte le attività commerciali fuorché farmacie, alimentari e negozi di prima necessità. La centralissima piazza Duomo sembra un mare agitato, la principale via Etnea è come un torrente, l'acqua in alcune zone arriva oltre l'altezza dei finestrini delle auto e le chiamate di emergenza ai vigili del fuoco e alla Protezione civile sono continue.

Anche lo storico mercato della Pescheria è invaso dall'acqua che non ha risparmiato uno degli ospedali della città. Si aggiunge anche un blackout elettrico in pieno centro a Catania. Alcune zone vicino all'aeroporto di Fontanarossa sono sommerse e ci sono parecchi sfollati. Sono una trentina le famiglie evacuate da Misterbianco invasa da una montagna di detriti e fango venuta giù dal Monte Cardillo. Piove lungo tutta la fascia ionica e c'è difficoltà negli spostamenti vista la chiusura di un tratto di autostrada Catania-Messina, la cancellazione di parecchi voli e il fermo dei treni. La situazione resterà critica per almeno altri tre giorni in Sicilia. La Protezione civile regionale ha lanciato ieri pomeriggio un nuovo avviso. Sono previste intense precipitazioni, con temporali e forti venti con possibilità di criticità idrogeologiche e idrauliche. Lungo le coste previste forti mareggiate.

Oggi c'è allerta arancione su parte dell'isola, sulle restanti zone e in Calabria l'allerta è gialla.

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