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Via alla nuova Irpef, meno tasse sul ceto medio. Premiate le aziende che investono e assumono

Le aliquote saranno tre, dal 23% al 43%. Il taglio a deduzioni e detrazioni

Via alla nuova Irpef, meno tasse sul ceto medio. Premiate le aziende che investono e assumono

Sarà una riforma «di sistema», che entro la legislatura riscriverà completamente le regole del sistema tributario, ribaltando l'attuale rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria. La delega fiscale contiene molte novità importanti: la prima è la riduzione, entro 24 mesi dall'entrata in vigore della legge delega, delle aliquote Irpef ( 23%-27%-43% o 23%-33%-43% le due ipotesi previste), con vantaggi significativi soprattutto per i redditi tra 15mila e 28mila euro; la razionalizzazione e semplificazione dell'intero sistema Irpef porterà a un abbassamento della pressione fiscale e avrà come obiettivo l'equità orizzontale per redditi agrari, da fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d'impresa eccetera, a partire dall'equiparazione della no tax area di dipendenti e pensionati a 8.500 euro, fino alla flat tax per tutti. Una parte delle risorse arriverà dalla revisione delle oltre 600 tax expenditures, vale a dire detrazioni e deduzioni, ma non per il ceto medio. L'aliquota Ires di chi investe o assume sarà ridotta notevolmente, dal 24% al 15%, mentre l'odiata Irap andrà gradualmente eliminata, con priorità per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti.

La svolta, già annunciata sul Giornale dal viceministro Maurizio Leo, riguarda la lotta all'evasione fiscale. La delega non solo riscrive le regole del contrasto all'economia sommersa, ma ne cambia il paradigma. Con Equitalia la riscossione era diventata uno strumento repressivo ma largamente inefficace, atteso che il tax gap (la differenza tra l'incassato e l'evaso) è ancora molto alto, tra i 75 e i 100 miliardi di euro. La lotta all'evasione diventa preventiva, con strumenti come il concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell'adempimento collaborativo. Ci sarà la graduale sparizione del ruolo e del contenzioso, con la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali entro cinque anni dalla loro emissione, con un primo tentativo di notifica al massimo entro 9 mesi, e le sanzioni saranno riviste al ribasso, per una vera pacificazione fiscale. Più che una «contestazione», la raccomandata verde che arriverà ai contribuenti (mai più ad agosto né a dicembre, assicura il Mef) sarà una «proposta di accertamento» basata su una serie di incongruenze (figlie anche di un algoritmo predittivo, rivelato dal Giornale l'8 giugno 2021), chi la riceve ha 60 giorni per le controdeduzioni: un «contraddittorio» preventivo che sarà obbligatorio (da qui la stretta sugli interpelli, diventati «a pagamento» tra le proteste dei professionisti), prima della cartella fiscale vera e propria, che potrà anche essere pagata in 120 rate. Cambia di conseguenza anche il sistema delle sanzioni penali, con un occhio di riguardo per chi si trova impossibilitato a pagare il tributo per fatti a lui non imputabili e per quelle connesse al reato di dichiarazione infedele, una misura rivolta alle imprese che aderiscono alla cooperative compliance, che hanno tenuto comportamenti non dolosi e che comunicheranno tempestivamente l'errore al Fisco.

L'adesione all'adempimento spontaneo prevede anche un'ulteriore riduzione delle sanzioni amministrative (fino al 100%) per i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente in modo «tempestivo ed esauriente».

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