Le nuove intercettazioni Più tutele sulla privacy, distrutti gli audio inutili

Cambiano le norme per l'uso delle cimici nelle indagini su mafia e terrorismo

Le nuove intercettazioni Più tutele sulla privacy, distrutti gli audio inutili

Roma - Dopo anni di attesa, la riforma delle intercettazioni arriva al capolinea a Camere appena sciolte. Anche se l'annunciata stretta del governo è stata ridimensionata, nel decreto che arriva oggi in Consiglio dei ministri c'è una maggiore attenzione alla privacy dei cittadini e le intercettazioni personali e non attinenti al processo, preventivamente selezionate dalla polizia giudiziaria, non entreranno più a far parte del fascicolo processuale e neanche nei brogliacci della polizia.

È sicuramente questa la novità più rilevante di questo provvedimento, fortemente voluto dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, in cui si è cercato di trovare un equilibrio tra la tutela della sfera privata delle persone, il necessario lavoro dei pubblici ministeri e il diritto di cronaca.

Sono previste nuove regole per intercettare le comunicazioni, in particolare riguardo l'uso dei cosiddetti trojan, i captatori informatici che potranno essere inseriti nei cellulari e nei pc senza particolari limiti quando si indaga per reati gravi come mafia e terrorismo. In tutti gli altri casi dovranno essere indicati i motivi per cui si utilizzano nei decreti di autorizzazione. Nell'ordinanza di custodia cautelare, il gip potrà trascrivere soltanto quelle conversazioni ritenute indispensabili a giustificare la misura e non potrà citare passaggi irrilevanti che riguardino la sfera personale o terze persone non indagate. Questo nonostante alcune procure avrebbero preferito che nella richiesta del pm o nell'ordinanza le intercettazioni, anche quelle rilevanti, fossero soltanto sintetizzate, senza riportare le parole esatte.

Gli atti ritenuti non rilevanti saranno conservati in un apposito archivio sotto la responsabilità del pubblico ministero. Gli avvocati potranno accedere agli atti relativi all'ordinanza e fotocopiare quelli che riterranno utili soltanto dopo che il gip avrà stabilito quali sono da considerare irrilevanti ai fini dell'indagine. E avranno dieci giorni, non più cinque come previsto nel primo testo, per consultare le intercettazioni relative al proprio assistito ed eventualmente chiedere di recuperare quelle inizialmente escluse.

Novità sono previste anche per i giornalisti. A partire dal 2019, perché il decreto attuativo deve fissare ancora i tempi, potranno «legittimamente» ottenere copia dell'ordinanza, che finora riuscivano ad avere solo per via informale.

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