Non è certamente un'estate semplice al Viminale e per Luciana Lamorgese. Molti dossier da gestire e questa volta il riferimento non è soltanto all'immigrazione. Dalle nuove grane con le Ong, passando anche per il rave party di Viterbo e gli episodi di microcriminalità, il ministero dell'Interno si è ritrovato negli ultimi giorni nell'occhio del ciclone.
A sottolinearlo è stato anche il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Rave party con morti e feriti che durano giorni – ha dichiarato il leader del Carroccio – orde di baby gang che terrorizzano da tempo la riviera romagnola e non solo, dopo navi francesi e tedesche, oggi una nave con bandiera norvegese lascerà 322 immigrati in Italia. Lamorgese, dove sei?”.
Una stoccata che ha testimoniato non solo l'insofferenza di una parte della maggioranza, ma anche le difficoltà del ministro Lamorgese. Il rave party di Viterbo ha lasciato il segno. La mancanza di controlli, l'impossibilità di fermare un evento dove si sono contati morti, feriti e oscenità di ogni tipo ha destato l'impressione di vera impotenza da parte delle forze delll'ordine. A livello politico, ha dato l'immagine di un esecutivo non in grado di garantire la sicurezza e il controllo del territorio.
Quanto accaduto a Viterbo non è l'unico episodio di questo tipo. Ha destato scalpore quanto successo a Riccione nella giornata di domenica. In particolare, una baby gang composta da almeno trenta ragazzi ha compiuto atti di vandalismo nella nota località turistica. Il tutto a seguito della cancellazione di un concerto, causa scatentante della follia dei giovani che hanno preso d'assalto auto, vetrine, alberghi. Molti turisti sono stati costretti a barricarsi nelle proprie camere, impossibilitati ad uscire per via della furia della baby gang, in gran parte di origine nordafricana.
Una situazione non nuova però nella riviera romagnola. Da inizio stagione episodi del genere sono stati segnalati in diverse località. Più volte anche in questo caso le forze dell'ordine sono state quasi impotenti nell'agire e nell'evitare disordini e furti.
In questo contesto, a risaltare è la quasi totale assenza del ministro Lamorgese. Il titolare del Viminale non ha avuto ferie, ha lavorato dalla sede del dicastero. Ma al tempo stesso, sotto il profilo prettamente mediatico, l'ex prefetto di Milano è tra i rappresentanti del governo meno attivi. In una fase in cui servirebbe maggior certezza e in cui ci si aspetta immediate risposte dal Viminale, la linea comunicativa della Lamorgese rischia di rappresentare un autogol.
Non solo per lo stesso ministro, ma anche per il governo. Da qui la presa di posizione di Matteo Salvini. Il segretario del Carroccio ha nuovamente chiesto immediati provvedimenti da parte del ministro dell'Interno. Subito dopo ferragosto è stato paventato un incontro tra lo stesso Salvini e la Lamorgese.
Un colloquio per spegnere le tensioni, ma anche per ribadire da parte leghista la propria posizione. Volta a dare una sterzata all'operato del Viminale sul fronte della sicurezza e dell'immigrazione. Su quest'ultimo fronte la preoccupazione è legata soprattutto al boom di sbarchi dell'estate 2021.
Così come ai recenti via libera dati alle navi Ong per l'ingresso nel nostro Paese.Il confronto però potrebbe non rappresentare la fine definitiva delle diatribe. In vista dell'autunno se non dovessero arrivare novità significative, l'assenza di Luciana Lamorgese potrebbe fare ancora più rumore.
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