Roma Ancora i tentacoli di Putin sulle elezioni italiane, con grillini e Salvini dipinti praticamente come «quinte colonne» della Russia, che mira a espandere la propria area d'influenza, a sviluppare i rapporti commerciali e (soprattutto) a rimuovere le sanzioni europee successive all'intervento in Ucraina.
In piena sindrome Russiagate riguardo la presidenza Trump, gli Stati Uniti tornano a rilanciare sospetti a 360 gradi sul futuro prossimo dello Stivale. È stato presentato ieri il rapporto del vicepresidente della commissione Affari esteri del Senato americano, Ben Cardin, intitolato: «L'assalto asimmetrico di Putin alla democrazia in Russia e in Europa, implicazioni per la sicurezza Usa» e ricalca le accuse già mosse dall'ex vicepresidente Joe Biden in un articolo sul Foreign Affairs. Con il voto del 4 marzo, si legge nel report, «l'Italia potrebbe essere un bersaglio delle interferenze elettorali del Cremlino, che probabilmente tenterà di promuovere i partiti che sono contro il rinnovo delle sanzioni Ue per l'aggressione russa in Ucraina». Secondo il rapporto il Cremlino muoverebbe un «continuo assalto» allo Stato di diritto in Europa e Stati Uniti. Così vengono elencati anche i rischi che correrebbe l'Italia per le azioni di interferenza di Mosca, a cominciare dai partiti definiti «forti sostenitori di politiche estere pro Cremlino» e che «hanno usato in maniera estensiva fake news e teorie cospiratorie nelle loro campagne di stampa, spesso tratte da media di Stato russi». Tra questi, si cita il M5s, «che vuole la fine delle sanzioni contro la Russia, e normalizzare le relazioni con il regime siriano di Bashar al-Assad, riconosce l'annessione della Crimea e si oppone alla partecipazione dell'Italia alla Nato, chiedendo un referendum sulla presenza dell'Italia nell'Eurozona».
Il Cremlino, si legge ancora, «si è anche adoperato per stabilire legami politici formali e influenza con partiti italiani estremisti. Ad esempio, tra il partito Russia Unita e la Lega Nord», definita «un partito di destra radicale e populista». Inoltre, «alcuni osservatori sospettano che la Lega Nord possa avere ricevuto fondi dai servizi di sicurezza del Cremlino». Secondo il rapporto, «le aziende energetiche di Stato russe esercitano influenza anche attraverso aziende energetiche italiane, come l'Eni, che è attualmente un partner di Gazprom nel gasdotto Nord Stream 2».
Nel report anche le parole dell'ambasciatore americano a Roma, Lewis Eisenberg, in audizione al Senato di Washington, laddove esprimeva le sue «forti preoccupazioni» assieme al proposito di «monitorare attentamente» le prossime Politiche, in particolare attraverso un rafforzamento dell'assidua collaborazione con i servizi segreti italiani.
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