Coronavirus

Il nuovo balzo dei contagi preoccupa anche Mattarella

Ieri registrati 2.844 casi, picco dalla fine del lockdown Ricciardi: "Siamo ad un bivio, dipende tutto da noi"

Il nuovo balzo dei contagi preoccupa anche Mattarella

Volano i contagi in Italia e toccano un nuovo massimo dalla fine delle restrizioni, ad aprile: 2.844. Un bel balzo rispetto alle 2.499 infezioni di venerdì. Per di più a fronte di un leggero calo dei tamponi (1.400 in meno). Anche i decessi sono aumentati: 27 contro i 23 del giorno precedente (che portano il totale a 35.968 da inizio dell'emergenza).

Dati ancora una volta per niente rassicuranti, che stanno spianando la strada a nuove misure di contenimento. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, segue con sconforto l'andamento della curva: «Non posso tacere la preoccupazione per il ritmo del contagio della pandemia e il dolore per le vittime», dice il Capo dello Stato parlando in occasione del «Concerto per Dante» al Quirinale. Un andamento atteso, in crescita man mano che ci si allontana sempre di più dal lockdown. «Legato a condizioni ambientali, sicuramente ancora a un effetto dei viaggi, ma anche e soprattutto ormai dell'apertura della scuole. E andrà a crescere di più», avverte il virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, che invita a proseguire con «l'azione di isolamento e quarantena» di casi e contatti «e con un nuovo galateo per tutti i cittadini». Walter Ricciardi, docente di Igiene generale e applicata all'Università Cattolica di Roma e consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, lancia un monito via Twitter: «Siamo a un bivio e dipende da noi: distanziamento, mascherina, igiene delle mani e degli ambienti di vita e di lavoro, scaricamento della app Immuni, vaccino antinfluenzale». In questi giorni il governo ha lanciato una campagna per diffondere l'uso dalla app che avverte le persone di un possibile contagio, sollecitando i media a promuoverla. Ma per il momento sono 6,6 milioni gli utenti che l'hanno scaricata. Troppo pochi.

Per il terzo giorno consecutivo è la Campania, con 401 nuovi casi su 13.925 tamponi effettuati, a registrare il numero più alto di nuove infezioni in un giorno. Nonostante ciò il governatore Vincenzo De Luca, che oggi a Roma incontra il ministro dell'Interno e il capo della polizia per definire un piano che garantisca il rispetto delle ordinanze, ne ha firmata una che elimina il limite dei 20 partecipanti a cerimonie e matrimoni. Picco di contagi anche in Lombardia, con 393 infezioni nelle 24 ore, a fronte di 18.860 tamponi effettuati. Seguono il Piemonte (279), il Veneto (276) e il Lazio (261), dove ieri è stato il primo giorno con l'obbligo di mascherine anche all'aperto. Una prescrizione alla quale, almeno i romani, sembrano essersi adeguati con disciplina. L'obbligo di protezioni sul viso per tutto il giorno, anche all'aperto nel caso di assembramenti, è stato deciso anche dalla Regione Marche. Ma la situazione è ancora sotto controllo e quindi il Covid Center di Civitanova Marche, l'ospedale allestito in fiera da Guido Bertolaso per ospitare solo letti di rianimazione, per ora rimane chiuso. Al Festival della scienza medica di Bologna, ieri, Giovanni Rezza, direttore generale del Dipartimento prevenzione presso il ministero della Salute, ha parlato di quanto siano migliorati in questi mesi gli approcci terapeutici alla malattia: «Ora Siamo in grado di prevenire le manifestazioni più gravi, come la formazione di coaguli nei vasi polmonari».

Per Rezza sono state le aperture delle attività ricreative a determinare i focolai di quest'estate in Sardegna, in una regione fino a quel momento Covid free.

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