Nuovo flop del governo: "sbloccacantieri" bloccato

Rixi (Lega): difficile l'ok al decreto prima del voto

Nuovo flop del governo: "sbloccacantieri" bloccato

Roma - C'è soltanto un lungo fine settimana per riuscire a ricucire le ultime incomprensioni. Lunedì mattina, infatti, è previsto un vertice di maggioranza con all'ordine del giorno, tra gli altri argomenti, anche le ultime novità circa lo Sblocca cantieri. La Lega preme, il Movimento cinque stelle frena. E inizia a serpeggiare un velato pessimismo circa i tempi del suo iter parlamentare. Ieri a Genova, ospite dell'assemblea dei giovani costruttori, il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi (Lega) ha detto che è quasi impossibile una seconda lettura del disegno di legge prima del voto per le Europee. «Il clima romano - dice - si è arroventato e ci sono più guerre di posizione». Una di queste riguarda il no del ministro Danilo Toninelli agli interventi in deroga ai vincoli nella ristrutturazione dei palazzi dei centri storici. Ma soprattutto la bocciatura preventiva da parte del Movimento 5 stelle nei confronti di un emendamento avanzato ora dalla Lega e riguardante la soglia per l'affidamento diretto dei lavori. La Lega lo vuole alzare da 40mila a 150mila euro. Con l'unico vincolo di consultazione di tre diversi operatori economici.

Incalzato dai cronisti durante la presentazione del piano industriale delle Ferrovie dello Stato, lo stesso Toninelli ha gelato gli alleati di governo. «Questo nuovo emendamento verrà analizzato con lo spirito giusto - dice il ministro -. Purtroppo stiamo notando che dall'altra parte c'è una certa irritazione». Il tempo stringe ma di sicuro avranno poche possibilità di passare oltre i già citati emendamenti anche quello che inserirebbe la Tav Lione-Torino nella categoria delle opere «prioritarie ed emergenziali», allo scopo sbloccarne i lavori.

Lo stesso ottimismo di facciata lo mostra anche il presidente della Commissione lavori pubblici di Palazzo Madama, Mauro Coltorti (M5s). «Pur essendo stretti i tempi per l'esame dei circa 1.200 emendamenti - dice - resto ottimista». Lunedì la commissione Bilancio esaminerà gli emendamenti per un parere. Il provvedimento, che deve passare all'esame della Camera, deve essere convertito in legge entro il 17 giugno.

Un sostegno a sorpresa a Salvini arriva dal presidente della Conferenza delle Regioni, il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. «Desta forte preoccupazione e allarme - spiega - la previsione di cancellare la procedura negoziata per importi tra 200mila e un milione di euro, che prevedeva la consultazione di un congruo numero di imprese senza dover adire alla procedura aperta. Si cancella in questo modo una modalità efficace di selezione che ha garantito celerità, qualità e basso contenzioso».

Fa poi sorridere l'emendamento presentato dai Cinque stelle per

l'installazione di una rete nazionale di colonnine di ricarica di auto elettriche. Provvedimento tanto caro al ministro Toninelli, sbertucciato però dagli ambientalisti sul web per aver comprato da pochi mesi un suv a gasolio.

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