Obbligo di vaccini, spinta di Bruxelles. E ora Draghi apre (per gli over 60)

Von der Leyen: "È ora di parlarne". Insiste anche Confindustria: "Tema da affrontare nonostante le difficoltà". Il premier pensa al modello Greco: l'ipotesi imporre il siero per le fasce più a rischio

Obbligo di vaccini, spinta di Bruxelles. E ora Draghi apre (per gli over 60)

L'asse Forza Italia-Confindustria spinge il governo sulla strada dell'obbligo vaccinale. L'Europa preme. Il premier Mario Draghi, inizialmente contrario, nei colloqui avuti negli ultimi giorni con le forze di maggioranza, avrebbe fissato un paletto: l'obbligo, se scatterà, sarà per fasce d'età. Insomma, il capo dell'esecutivo guarda al modello greco: obbligo per gli over 60. Poi successivamente il governo potrebbe valutare l'opzione di estendere il ricorso alla vaccinazione obbligatoria per tutta la popolazione. Ormai l'ipotesi dell'obbligo, per spingere la campagna vaccinale, non è più un tabù nella maggioranza. C'è una road map: si attende la scadenza (15 gennaio 2022) degli ultimi provvedimenti sul green pass rafforzato e obbligo per sanitari e personale scolastico per avere un primo bilancio. Sarà fatta una valutazione anche alla luce dell'impatto sulla curva epidemiologica della variante Omicron. E solo dopo, Draghi deciderà se imboccare o meno la strada dell'obbligo. Un'eventuale entrata in vigore dell'obbligo scatterà non prima dell'inizio di febbraio. Tra i partiti di governo, inizialmente, solo Forza Italia era favorevole all'introduzione della vaccinazione obbligatoria. Contrai Lega e M5S. Mentre ora il Pd esce allo scoperto: «Fosse stato per noi saremmo passati all'obbligo vaccinale sin dalla scorsa estate», chiarisce l'ex ministro Francesco Boccia. Da Forza Italia Antonio Tajani spiega: «Più persone si vaccinano e meno sarà necessario l'obbligo vaccinale».

Il dossier è approdato ormai sui tavoli delle cancellerie europee. In Austria, dal primo febbraio, scatterà l'obbligo per i no vax che potrebbero rischiare una multa da 3.600 euro. La Grecia introdurrà una sanzione di 100 euro al mese per gli over 60 che non si adegueranno alla vaccinazione obbligatoria. In Germania al momento il vaccino obbligatorio scatta solo per gli appartenenti alle forze dell'ordine. A rompere la diga in Europa sul no alla vaccinazione obbligatoria è la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen: «Fino a due o tre anni fa non lo avrei mai pensato ma è tempo di discutere sull'obbligo vaccinale». Ma il ministro degli Esteri Luigi di Maio frena ancora: «Per ora ci possiamo permettere di non affrontare ancora questo argomento, perché gli italiani sono responsabili».

In Italia la spinta maggiore arriva da Confindustria: «Così come è strutturato oggi, il super green pass non ci convince molto, perché più metti delle particolarità all'interno dell'applicazione più diventa difficile applicarlo. Quindi, credo che bisogna prendere atto che c'è una recrudescenza dei numeri e andare verso un obbligo vaccinale, con tutte le difficoltà che ne conseguono, a partire dal come lo rendi obbligatorio», chiede il numero uno di Confindustria Carlo Bonomi. La voce del governo è affidata al sottosegretario alla Salute Andrea Costa: «Le scelte che ha fatto il Paese dimostrano che l'obbligo vaccinale non è un tabù per il governo. Contestualmente però abbiamo deciso anche sulla campagna vaccinale di avviare un percorso dando grande fiducia agli italiani che l'hanno ripagata perché oggi siamo all'87 per cento dei cittadini italiani che hanno ricevuto la loro prima dose ed è un risultato straordinario».

Dal fronte dell'opposizione Giorgia Meloni precisa: «Io credo nell'utilità della campagna vaccinale, ma credo debba dimostrarlo anche il governo perché se tu obblighi la gente e poi gli dici che non ti assumi la responsabilità di quell'obbligo è evidente che c'è un problema di credibilità in quello che si sta facendo». Per Draghi è tempo di forzare.

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