Guerra in Ucraina

"Occhi fissi a scrutare il terreno...". Cosa rivela questa frase di Capuozzo

Ieri il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato la risoluzione proposta dalla Russia su aiuti e protezione ai civili in Ucraina: l'analisi del cronista di guerra

"Occhi fissi a scrutare il terreno...". Cosa rivela questa frase di Capuozzo

No del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite alla risoluzione proposta dalla Russia su aiuti e protezione ai civili in Ucraina, senza mai menzionare il ruolo del Cremlino nella guerra in corso. Due i voti favorevoli: quello di Mosca e quello della Cina. I restanti tredici membri si sono astenuti, mentre nessuno ha votato contro. Secondo Toni Capuozzo, si tratta di un’occasione persa.

Trucco o mossa furbesca, la risoluzione di ieri “era l’occasione per prendere in parola” Russia e Cina, il giudizio del cronista di guerra. In un lungo post pubblicato su Facebook, si è chiesto come sarà presentata la mossa dei Paesi occidentali: “Vedremo come ce lo spiegano: parlava di crisi umanitaria ma non menzionava le colpe dell'aggressore, bisognava spezzare il fronte russo-cinese, occorreva evitare che l'aggressore se ne approfittasse per riorganizzarsi, sono in difficoltà e vogliono la tregua è il momento di punirli... Domani ci mostreranno altri orrori, la medicina amara di ogni interventismo”.

Toni Capuozzo ha messo nel mirino Joe Biden“sotto la grande ala del presidente americano non sembra essere uno stormo di colombe quello dei leader europei” – non lesinando critiche alle forze Ue, ree di aver adottato il modus operandi dei democratici americani, che in nome dei buoni principi e di un mondo migliore “hanno avviato guerre e creato vuoti paurosi in giro per il mondo”. L’Occidente si sta avviando verso politiche aggressive, secondo il giornalista, come testimoniato dalla situazione attuale in Italia, dove si aggiunge “una specie di ‘taci il nemico ti ascolta’ per cui ogni dubbio viene affrontato con un aggettivo definitivo: filoputiniano”.

Capuozzo si è soffermato sul dramma vissuto dal popolo di Zelensky, vittima dei bombardamenti delle truppe di Vladimir Putin, ma non solo. Il cronista di guerra ha stroncato senza mezzi termini l’assenza di grandi leader, in grado di lavorare per il cessate il fuoco con mosse inaspettate o mani tese. “Volano solo aerei e, nel loro piccolo, falchi.

Occhi fissi a scrutare il terreno, mai uno sguardo al futuro”, la sua valutazione a dir poco mesta.

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