Oettinger e le frequentazioni pericolose

Di lui si parlava anche in alcune vecchie inchieste che hanno fatto luce sull'espansione delle cosche di 'ndrangheta in Germania

Oettinger e le frequentazioni pericolose

Imprudente nelle dichiarazioni, imprudente nelle frequentazioni. Il commissario europeo al Bilancio Gunther Oettinger non sembra un tipo molto cauto. Una sua frase, in queste ore, ha scatenato una bufera politica bipartisan proprio nel bel mezzo di una crisi istituzionale senza precedenti: «I mercati insegneranno agli italiani a votare nella maniera giusta». Le reazioni delle varie forze politiche – dal Movimento 5 Stelle alla Lega, dal Pd a Forza Italia – non si sono fatte attendere. E poco importa se quella frase attribuita a Oettinger sia stata riportata in un tweet, cancellato e poi riproposto con alcune modifiche, del giornalista Bernd Thomas Riegert, a mo' di sintesi dell'intervista completa concessa all'emittente Dwnews.
Salvini è andato giù duro, chiedendo le «dimissioni immediate» del ministro Ue. Più moderato, ma non meno deciso, il presidente del Parlamento europeo Tajani: «L'Italia non è una democrazia a sovranità limitata». Sulla stessa linea anche il “reggente” del Pd, Martina: «Oettinger rispetti gli italiani».
Non è però la prima volta che il nome del commissario tedesco viene associato alle cose italiane. Di lui si parlava anche in alcune vecchie inchieste che hanno fatto luce sull'espansione delle cosche di 'ndrangheta in Germania.
Uno dei settori più redditizi, per i clan calabresi, è sempre stato quello della ristorazione. E la storia di Oettinger – come racconta il Corriere della Calabria –, almeno per un certo periodo di tempo, si è incrociata con quella di Mario Lavorato, imprenditore originario di Mandatoriccio (in provincia di Cosenza) arrestato lo scorso gennaio assieme a più di 160 persone nell'ambito dell'Operazione Stige del gennaio 2018.
Lavorato gestiva da molti anni una pizzeria nei dintorni di Stoccarda. Un locale italiano frequentato anche da tedeschi di un certo grado sociale, proprio come Oettinger. Negli anni 90, secondo quanto risulta dai rapporti della polizia tedesca, quella pizzeria era un ritrovo abituale per il futuro commissario Ue. Gli investigatori italiani, proprio in quel periodo, ipotizzavano che Lavorato fosse un esponente di peso della criminalità calabrese, organizzatore di trasporti di armi e droga nonché attivo nel riciclaggio di denaro sporco.
Da quelle indagini è infine saltato fuori il nome dell'allora presidente del gruppo parlamentare della Cdu nel parlamento del Land del Baden-Wuerttemberg, cioè lo stesso Oettinger, “beccato” a conversare all'interno della pizzeria di Lavorato.

Il futuro “censore” degli orientamenti politici degli italiani, secondo gli inquirenti, era in rapporti abbastanza intimi con il ristoratore italiano. In quella pizzeria, tra l'altro, era stata anche organizzata una iniziativa, aperta ai calabresi di Germania, a sostegno della Cdu.
Rapporti scomodi, quelli tra Oettinger e Lavorato, che avevano anche messo in allarme l'allora ministro della Giustizia del Land, Thomas Schaeuble, anche lui della Cdu, che informò il compagno di partito circa i sospetti del pubblico ministero su Lavorato, e gli consigliò di non effettuare più telefonate al ristorante. Anche il ministro dell'Interno, il socialdemocratico Frieder Birzele (Spd), mise Oettinger in guardia rispetto alle possibili conseguenze di quella frequentazione.
Il caso fece anche scoppiare un polverone politico in Germania, al punto che il Parlamento statale istituì una commissione d'inchiesta sul monitoraggio telefonico nel land di Stoccarda. L'organismo arrivò alla conclusione che informare Oettinger era necessario in quanto la strumentalizzazione dei politici era pratica comune della criminalità organizzata.


Dopo gli arresti dell'operazione “Stige”, quelle frequentazioni “pericolose” sono tornate d'attualità e sono state raccontate da giornali come Welt e Frankfurter Allgemeine Zeitung. Ora tornano alla ribalta dopo l'imprudente interessamento di Oettinger alle vicende politiche italiane.

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