Cronache

Oggi si rifà l'Italia. Tornano i viaggi tra le Regioni. Ma la mascherina resta obbligatoria

Malgrado la contrarietà dei governatori del Sud, via libera agli spostamenti senza bisogno di autocertificazione. Ordinanza restrittiva del Lazio: non entra e non si sposta chi ha 37,5° di febbre

Oggi si rifà l'Italia. Tornano i viaggi tra le Regioni. Ma la mascherina resta obbligatoria

Da oggi si rifà l'Italia (poi penseremo agli Italiani). Il giorno dopo la festa della Repubblica potremo tornare a spostarci in lungo e in largo per la penisola dopo il più lungo lockdown regionale della storia repubblicana (ma anche monarchica, se è per quello).

È questa la novità più grande di questa nuova fase, a cui non cercheremo di dare un numero, perché abbiamo perso il conto di quante riaperture abbiamo vissuto finora. Certo è che quella di oggi (la prima che non cade di lunedì ma di mercoledì per far passare tranquillo il festivo infrasettimanale) è una scadenza dall'alto valore simbolico. E quella preceduta dalle polemiche più virulente tra i governatori delle regioni più «sane» con quelli delle regioni «rosse», in uno strano apartheid rovesciato, Sud contro Nord.

Fino a ieri chiunque volesse spostarsi da una regiona all'altra poteva farlo soltanto con un'autocertificazione che precisasse motivi di lavoro, di salute o di necessità. Da oggi invece si sale su un treno, su un aereo, su un pullman, su un traghetto e oplà, anche la Toscana può diventare esotica per un milanese e la Campania per un romano. Naturalmente restano in vigore le regole che impediscono gli assembramenti e richiedono l'uso di mascherine e la cura del distanziamento personale. Treni e altri mezzi di trasporto continueranno ad avere capienza ridotta, con posti a scacchiera. Trenitalia ha annunciato un aumento dei convogli in coricolazione: da oggi 80 Frecce (6 in più di quelle annunciate fino a lunedì), 48 Intercity e 4653 corse regionali attraverseranno l'Italia. Resta anche in vigore il divieto di circolazione per chi è in quarantena e per chi abbia la temperatura corporea superiore ai 37,5°. Per questo all'ingresso di molti locali potrà essere usato il termoscanner. Alcune regioni del Sud si sono attrezzate per avere qualche filtro in più soprattutto nei confronti di chi arriva da Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Veneto: in Sardegna il governatore Christian Solinas ha ideato un sistema di controlli che unisce questionari all'arrivo e tracciabilità degli spostamenti. La Sicilia dal 5 giugno potrà contare su una sua app («Sicilia Sicura») che potrà essere scaricata da chi arriva nell'isola. In Puglia si punta sulla responsabilità di chi arriva, che deve «autosegnalarsi». E il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha annunciato: niente ingresso in regione per chi ha più di 37,5°. Quanto ai viaggi all'estero, malgrado da oggi sia formalmente liberalizzata la circolazione nell'area Schengen, molti Paesi continuano a limitare l'arrivo di italiani. Possiamo recarci solo in Francia (con autocertificazione), Svezia, Serbia, Albania e Croazia (con prenotazione in un hotel). Dal 15 giugno altri Paesi potrebbero riaprirci le porte. Per ora accontentiamoci di girare per l'Italia.

Insomma, ormai si può fare quasi tutto. Si può andare nelle seconde case, si può dormire in hotel nei bed and breakfast (quelli che hanno riaperto). Ci si può sposare in chiesa e bere nei locali anche dopo le 21 (in moltie regioni però niente asporto). Tornano anche gli stranieri (se tornano).

Quasi tutto, dicevamo. E quel quasi racchiude cinema e teatri, per i quali si devono attendere ancora 13 giorni, le scuole, che comunque in questi giorni chiuderebbero, i centri estivi che riapriranno il 15 giugno. Ma ci sono anche altre limitazioni. La mascherina è un obbligo sempre in alcune regioni, ovunque nei luoghi chiusi aperti al pubblico e sui mezzi pubblici. Il distanziamento (un metro, due se si fa sport) resta obbligatorio per i non conviventi. In auto si possono portare passeggeri non conviventi solo a patto che il passeggero sieda dietro.

In moto non si può portare un passeggero non convivente.

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