Come nel decreto Genova è stato infilato il condono alle case abusive di Ischia care al campano Di Maio, così anche nel ddl Anticorruzione i grillini hanno trovato il modo di inserire una norma che li interessa direttamente: l'articolo 12 sui rapporti tra i partiti politici e le fondazioni politiche, meglio noto come «Salva-Casaleggio» in quanto l'associazione Rousseau parallela al M5s, finanziata dai versamenti obbligatori dei parlamentari e presieduta da Davide Casaleggio, ne ottiene notevoli benefici. La legge ad Casaleggium, fatta sparire su iniziativa della Lega nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, alla fine è passata con l'approvazione dell'Aula. Nello specifico, le nuove norme dispongono che alle fondazioni, alle associazioni e i comitati politici si applicano i medesimi obblighi in materia di trasparenza e rendicontazione stabiliti per i partiti o movimenti politici, obbligo che però non tocca le società di servizi e le persone giuridiche.
Cioè proprio il caso che riguarda Davide Casaleggio e il suo ruolo nel M5s. L'opposizione, che ha provato ad emendare il testo ottenendo però solo bocciature dalla maggioranza, protesta. «L'articolo 12 del ddl è una norma ad personam perché lascia fuori le persone giuridiche, dunque la società facente capo a Casaleggio che ha diretto controllo del Movimento 5 stelle» attacca il deputato di Fi, Felice Maurizio D'Ettore. Dello stesso avviso Maria Carolina Varchi, Fdi: «Anche l'associazione Rousseau deve essere ricompresa in queste norme sulla trasparenza». Commenta invece il vicecapogruppo di Fdi della Camera, Fabio Rampelli: «Gli emendamenti dei colleghi Maschio e Varchi che introducevano criteri di massima trasparenza anche per la Casaleggio Associati e la piattaforma Rousseau sono stati bocciati, pur avendo ottenuto molti voti a favore. Continueranno così a poter disporre di un fiume di denaro pubblico senza dovere rendicontare, alimentando un rapporto malsano tra un'azienda privata e un movimento politico».
L'associazione Rousseau, che è il «sistema operativo» del M5s costituendone la piattaforma per le votazioni on line e la presentazione di progetti di legge, è legata a doppio filo col Movimento, incassando 300 euro al mese da ogni parlamentare, 6 milioni di euro a legislatura. Il disegno di legge Bonafede legittima finalmente lo status finora molto ambiguo di Rousseau, stabilendo che «sono equiparate ai partiti e movimenti politici le associazioni la composizione dei cui organi direttivi sia determinata da deliberazioni di partiti o movimenti politici», come appunto l'associazione Rousseau presente nello statuto del M5s, come ha fatto notare l'ex «Casaleggio boy» Marco Canestrari, scopritore della salva-Casaleggio dei pentastellati. Salva poi l'identità dei donatori sotto i 500 euro, cifra sotto alla quale si collocano le donazioni dei tifosi M5s.
Ma nel decreto potrebbe entrare un'altra idea grillina in tema di giustizia, l'agente sotto copertura. Il presidente dell'Anac Raffaele Cantone spera di no: «L'agente provocatore è contrario alla nostra tradizione giuridica.
Provocare la commissione di un reato che non c'è è un meccanismo pericoloso. Non si comprende chi sarebbe oggetto di provocazione, rischia di creare reati inesistenti e una serie di enormi problemi dal punto di vista probatorio. Ma ho paura che possa rientrare dalla finestra» nel ddl.
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