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Omicidio Calabresi, Pietrostefani assente all'udienza per l'estradizione

L'ex membro di Lotta Continua, fuggito da oltre vent'anni in Francia, non si è presentato in Tribunale. L'avvocato: "È malato, non riesce a stare in aula. La richiesta dell'Italia? Una caricatura"

Omicidio Calabresi, Pietrostefani assente all'udienza per l'estradizione

Giorgio Pietrostefani non si è presentato oggi all'udienza per l'estradizione e la decisione è stata rinviata di nuovo al prossimo 29 giugno. Così ha stabilito la Corte d'Appello di Parigi.

Il fondatore di Lotta Continua, che fu tra gli organizzatori dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi avvenuto il 17 maggio del 1972, ha 78 anni ed è malato da tempo. Da qui il motivo della sua assenza (prevedibile) e della richiesta del suo avvocato, Ire'ne Terrel, di respingere la richiesta dell'accusa.

Più in generale, Terrel intende aggiungere alle precarie condizioni di salute del suo assistito, anche le tempistiche con cui si è arrivati al processo e alla documentazione presentata dallo Stato italiano, definita "una caricatura": "Basta così, sono passati 50 anni dall'omicidio. In più, tra il fatto e l'accusa sono passati 16 anni. Tra l'arrivo di Pietrostefani in Francia e la richiesta di estradizione, inoltre, sono trascorsi altri 20 anni. E Pietrostefani adesso è un uomo malato, che non riesce a stare in aula", ha spiegato Terrel ai giudici.

Ha inoltre ricordato che anche Mario Calabresi, figlio del commissario, ha ammesso che "ormai la condanna non ha quasi più senso". L'ex direttore di Repubblica, a margine della cerimonia organizzata in occasione del 50esimo anniversario dall'omicidio del padre, ha detto: "Ci siamo molto interrogati su questo [la richiesta di estradizione, NdR]. Oggi a noi che un uomo di 78 anni malato vada in carcere non restituisce più niente. È importante dal punto di vista simbolico ma per noi non ha quasi più senso. Io non ho fatto il lavoro che ha fatto mia madre che è un percorso di perdono, ho fatto un percorso di pacificazione e ho imparato a non coltivare la rabbia".
Al contrario, ieri il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, intervenendo durante la ricorrenza, aveva parlato di "udienza importante".

Pietrostefani, tra i mandanti del commando che freddò a colpi di pistola il commissario davanti casa sua, fu poi manager delle Officine Reggiane, e venne arrestato a Reggio Emilia nell’agosto 1988, 16 anni dopo l'omicidio. Venne condannato a 22 anni di carcere ma nel 2000 fuggì in Francia da latitante.

Solo nel gennaio scorso, i francesi hanno deciso di estradarlo in Italia.

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