Omofobia, Vannacci spiazza la sinistra

Il generale candidato con la Lega: "Malattia psichiatrica". Poi firma il manifesto pro vita

Omofobia, Vannacci spiazza la sinistra
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Il generale Roberto Vannacci ha sganciato un'altra bomba: «L'omofobia è una malattia psichiatrica», ha detto ai microfoni di Radio Libertà, l'emittente diretta da Giovanni Sallusti. Una notizia rilanciata anche sul nuovo sito radioliberta.net che ha sorpreso tutti. In particolare gli avversari. Ammutoliti, forse storditi, dopo il boato delle sue parole che, pare, li abbia spiazzati. «Chi è fobico ha seri problemi e deve andare da uno psichiatra per farsi curare» ha affermato il generale già in marcia verso Bruxelles, come candidato indipendente della Lega alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo. Approfitta del microfono di Radio Libertà per smarcarsi da chi lo accusa di essere omofobo: «Non sono assolutamente fobico nei confronti di chi ha un gusto sessuale diverso dal mio. Non scappo come Dracula di fronte a un crocifisso. Io ne critico le ostentazioni, l'esibizionismo, così come l'accampare diritti che prevaricano quelli della maggioranza», ha detto Vannacci.

Il generale mira al seggio che, a quanto pare, sembra essere sempre più sicuro. «Sarà il più votato non solo della Lega ma di quasi tutti gli altri partiti, perché c'è voglia di poter esprimere il proprio pensiero» ha detto il vicepremier Matteo Salvini a chi gli ha chiesto conto della candidatura del militare. «Io penso che sia persona leale, onesta e di valore. Penso che faremo un bellissimo percorso insieme». Parole che, però, non piacciono ad alcuni leghisti che sembrano intolleranti nei confronti del militare candidato. Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, ha affermato: «Non darò la preferenza a Vannacci per un motivo molto semplice: Vannacci deve prendere voti per portare un valore aggiunto alla Lega. Sono un leghista quindi sostengo il candidato del territorio». E mentre qualcuno parla di spaccature e crisi interne al partito di Salvini, il suo segretario getta acqua sul fuoco. «Non si potrà mai andare d'accordo su tutto con tutti neanche in un matrimonio, all'Avis o in parrocchia». E ai leghisti che prendono le distanze dal candidato di punta del Carroccio Salvini risponde con il sorriso: «È il bello della democrazia. Io vado in giro e trovo tantissima gente che non votava Lega e che, invece, vuole votare Vannacci, perché l'ha conosciuto, perché lo stima, per difendere un certo tipo di idea di libertà di pensiero, di patria, di famiglia, di lealtà». E mentre la sinistra invita tutti a «ignorarlo» lui, il generale dei generali, spara. E non a salve.

«In caso di elezione al Parlamento europeo, uno dei principali obiettivi sarà il sabotaggio, e vi assicuro che in questo settore sono un professionista, di tutte le iniziative che si propongono di distruggere i valori occidentali», ha promesso Vannacci durante la sottoscrizione del manifesto dei valori di Pro Vita & Famiglia. Tutela della vita, contro l'aborto, la maternità surrogata e l'ideologia di gender. La battaglia è appena cominciata.

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