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Le Ong tornano alla carica e Saviano firma la campagna "#FreeMediterranea"

Le organizzazioni non governative, dopo il recente dissequestro della Sea Watch 3, adesso in coro chiedono il via libera per le altre navi ancorate in Sicilia. Roberto Saviano primo firmatario della campagna social "#freeMediterranea"

Le Ong tornano alla carica e Saviano firma la campagna "#FreeMediterranea"

Nella giornata del dissequestro della nave Sea Watch 3, che adesso dopo cinque mesi potrà lasciare il porto di Licata, è stata avviata dalle varie ong una campagna di raccolta firme per portare al dissequestro delle altre navi delle Ong ancorate nei porti siciliani.

In particolare, il riferimento è a tre mezzi: le due imbarcazioni di Mediterranea Saving Humans, ossia la Mare Jonio e la Alex, e la nave Eleone di Lifeline. Ed è stata proprio l’ong italiana Mediterranea a lanciare la campagna il cui hastag è #FreeMediterranea.

“Adesso basta. Basta una firma” si legge nei manifesti social ideati per promuovere l’iniziativa volta a far pressione sul governo affinché vengano rese operative anche le navi sottoposte oggi a sequestro.

"Adesso basta, basta una firma. Gli attuali ministri dell'Interno, della Difesa, delle Infrastrutture e trasporti potrebbero, con una loro semplice firma, decidere il dissequestro della nave Mare jonio e della barca a vela Alex – si legge in una nota divulgata da Mediterranea – Sarebbe infatti sufficiente che accogliessero le richieste di 'revoca in autotutela' dei decreti interministeriali emanati dal precedente governo, liberando subito le nostre imbarcazioni così come Sea-watch-3 ed Eleonore. Il sequestro amministrativo delle navi di soccorso è stato un atto di pura ostilità politica, è tempo che una politica coraggiosa ripristini lo stato di diritto”.

In poche parole, l’ong Mediterranea ritiene che l’attuale governo ancora non abbia attuato totale discontinuità rispetto a quello precedente. Da qui la pressione affinché mandi in mare i mezzi delle organizzazioni sottoposti a sequestro.

La nave Mare Jonio, in particolare, è stata la prima ad ingaggiare un “duello” con l’allora ministro dell’interno Matteo Salvini. Quest’ultimo si è sempre opposto all’ingresso incontrollato delle navi Ong in acque italiane. I due decreti sicurezza, voluti dal segretario del carroccio e presi di mira dalla campagna di Mediterranea, hanno previsto pene molto elevate per le organizzazioni che non rispettano le direttive previste.

Capo missione della Mare Jonio a marzo, quando si è avuto per l’appunto il primo contrasto tra il Viminale retto da Salvini ed un mezzo delle Ong, era Luca Casarini. Quest’ultimo, fortemente critico nei confronti del leader leghista, è stato anche tra i principali detrattori dei decreti sicurezza.

Ma la vera sfida che ha voluto lanciare Mediterranea, sembra più nei confronti dell’attuale governo giallorosso che allo stesso Salvini. Nel rimarcare lo slogan della campagna, i membri dell’Ong italiana hanno sottolineato come lo sblocco della situazione può dipendere soltanto dai ministri competenti del Conte II.

Dunque, alle Ong non è bastato il cambio di clima assicurato dal cambio di governo che ha garantito l’accesso di quasi tutti i mezzi delle organizzazioni che hanno chiesto l’approdo in Italia. Il loro obiettivo sembra quello piuttosto di superare definitivamente i decreti sicurezza e fare in modo che la maggioranza giallorossa non tentenni in merito.

Da qui, nell’ottica di Mediterranea, l’importanza della nuova campagna social. E per l’occasione, non poteva non mancare, come primo firmatario, lo scrittore Roberto Saviano. Da sempre vicino alle Ong, nei 14 mesi di vita del governo gialloverde l’autore di Gomorra non ha mancato occasione per definire Salvini “ministro della malavita”.

E adesso il suo nome è prestato ad una campagna volta a mettere maggiore pressione sull’immigrazione all’attuale esecutivo.

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