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Il veleno di Lerner su Salvini dopo il rinvio a giudizio

A Gad Lerner non è piaciuto il pensiero sul "sacro dovere di difendere i confini della Patria" espresso da Salvini dopo la notizia del rinvio a giudizio per il caso Open Arms

Il veleno di Lerner su Salvini dopo il rinvio a giudizio

Avversari, se non nemici, lo sono praticamente da sempre, Gad Lerner e Matteo Salvini. In passato il noto giornalista non ha risparmiato attacchi, anche molto duri, all’indirizzo del leader della Lega. E ancora oggi la firma del Fatto Quotidiano non lesina critiche all’ex ministro dell’Interno che sia per un motivo o per un altro.

E così nella giornata di sabato, poco dopo la notizia del rinvio a giudizio del senatore per la vicenda della nave della ong Open Arms, Lerner ha sfruttato l’occasione per lanciare un nuovo affondo contro il suo acerrimo rivale. "Sul caso Open Arms sarà la magistratura a giudicare le eventuali responsabilità penali di Matteo Salvini", ha scritto il giornalista in un post pubblicato sul suo profilo Twitter. Fin qui nulla di nuovo. Questa volta, a sorpresa, nel mirino di Lerner pare che non ci sia tanto la questione giudiziaria quanto un’affermazione fatta dall’ex ministro. "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre", aveva affermato Salvini.

Parole che non sono piaciute a Lerner che nel suo "cinguettio" ha scritto: "Ma nel frattempo lui eviti di vantarsi chiamando in causa il "sacro dovere" di difendere i confini della Patria. Almeno per rispetto di chi l'ha fatto davvero". Un pensiero accompagnato da una foto dei militari impegnati sul fronte bellico.

Qualcuno, però, potrebbe obiettare che esistono tanti modi per servire e difendere la Patria. Del resto il leader della Lega, all'epoca dei fatti contestati, era ministro dell'Interno e si stava battendo per frenare l’immigrazione clandestina. Non va dimenticato che solo pochi giorni prima della decisione presa dal gup di Palermo Lorenzo Jannelli, il pg ha richiesto al tribunale di Catania il "non luogo a procedere" contro Salvini sul caso Gregoretti.

Il leader della Lega comparirà il prossimo 15 settembre davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale di Palermo per rispondere delle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per avere impedito, secondo la Procura illegittimamente, alla nave Open Arms, con 147 immigrati a bordo, di attraccare nel porto di Lampedusa. Ma ci andrà consapevole di non essere solo. Nelle scorse ore tantissimi utenti hanno espresso solidarietà al "Capitano" portando #iostoconsalvini primo in tendenza su Twitter. O, ancora, su Facebook non poche persone hanno inserito lo stesso hashtag nella foto del proprio profilo. Un piccolo segnale del sostegno degli italiani al leader della Lega.

Non solo cittadini ma anche diversi colleghi del centrodestra hanno voluto mostrare vicinanza al leader della Lega. Tutti hanno spiegato che le scelte politiche si contrastano in Parlamento e non nelle aule dei tribunali. Forza Italia sostiene che stanno applicando a Salvini il "metodo Berlusconi". "Scioccante", è stato il commento della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. Maurizio Lupi ha definito quanto accaduto "un precedente gravissimo".

"È evidente che la sinistra vuole vincere in tribunale le elezioni che perde nelle urne", ha affermato ieri Salvini in una intervista al Corriere della Sera.

"In nessun Paese al mondo si mandano a processo gli avversari politici", ha rimarcato ancora il leader della Lega. Un pensiero nelle prossime ore Salvini lo riserverà anche a Lerner?

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