Ora anche Zuckerberg sfida il regime di Pechino con il clone di TikTok
6 Agosto 2020 - 06:00Il fondatore di Facebook lancia "Reels". E Trump manda una missione a Taiwan

La nuova sfida americana alla Cina arriva da Mark Zuckerberg. Al centro dell'attenzione c'è ancora una volta TikTok, l'app di mini video diventata popolarissima tra i più giovani: nei giorni scorsi il presidente Donald Trump ha minacciato di bandirne le attività negli Usa entro il 15 settembre qualora ByteDance, la società proprietaria con base a Pechino, non dovesse trovare un accordo per la loro cessione. Approfittando del suo futuro incerto Instagram, social network di Facebook e del suo fondatore, ha lanciato la sua versione di TikTok: si chiama Reels e permette agli utenti di creare video da 15 secondi aggiungendovi sottofondi musicali, filtri ed altri effetti. L'app sarà disponibile per i sistemi operativi iOS e Android in 50 paesi, tra cui l'Italia, così come negli Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Australia. «Reels offre alle persone nuovi modi per esprimersi, scoprire nuove cose, e aiuta chiunque abbia l'ambizione di diventare un ideatore a conquistare la scena» ha spiegato Instagram in una nota.
Per creare il video basta accedere alla fotocamera, e sono disponibili sia opzioni private che pubbliche. L'obiettivo è attirare nuovi utenti sul social di proprietà di Facebook, aumentare la quantità di tempo che le persone trascorrono ogni giorno sull'app, e affermarsi come piattaforma di intrattenimento video mentre il concorrente diretto TikTok è in difficoltà per il potenziale divieto del tycoon. Intanto, però, Microsoft è interessata ad acquistare l'unità statunitense dell'app di ByteDance, e l'amministratore delegato Satya Nadella ha fatto sapere di aver discusso dell'affare domenica scorsa proprio con Trump. Se l'operazione dovesse andare in porto, Reels si troverebbe a operare in un mercato ben diverso rispetto all'ipotesi in cui TikTok rimanesse di proprietà cinese e venisse bandito dagli Stati Uniti. Per Robby Stein, direttore del prodotto di Instagram, le due offerte sono in ogni caso diverse: «Penso che TikTok meriti parecchio credito per aver reso popolare questi formati, è stato un ottimo lavoro - ha detto a The Verge - Ma non esistono due prodotti esattamente uguali e neanche i nostri lo sono».
Nel frattempo, le tensioni tra Washington e Pechino rimangono alle stelle dopo la notizia che gli Stati Uniti invieranno nei prossimi giorni una delegazione ufficiale a Taiwan per la prima volta in sei anni. L'ufficio Usa responsabile delle relazioni commerciali con l'isola ha confermato che il segretario alla Salute Alex Azar guiderà la visita: nessun membro del governo americano di così alto rango - ha annunciato l'American Institute a Taipei - ha visitato Taiwan da quando nel 1979 Washington ruppe i legami per riconoscere diplomaticamente la Repubblica Popolare Cinese. Azar ha spiegato che il viaggio ha lo scopo di mostrare il sostegno del presidente Trump all'isola, al suo governo democratico e alla leadership che ha mostrato nella gestione del coronavirus. Immediata la protesta da parte del Dragone: il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, ha detto che la visita del segretario alla Salute «mette a repentaglio la pace». Mentre la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha scritto su Twitter: «Non vedo l'ora di dare il benvenuto» ad Azar e «di condividere come il modello Taiwan abbia funzionato per contenere la diffusione del Covid-19 e contribuito alla salute globale».