Cronache

Ora anche Zuckerberg sfida il regime di Pechino con il clone di TikTok

Il fondatore di Facebook lancia "Reels". E Trump manda una missione a Taiwan

Ora anche Zuckerberg sfida il regime di Pechino con il clone di TikTok

La nuova sfida americana alla Cina arriva da Mark Zuckerberg. Al centro dell'attenzione c'è ancora una volta TikTok, l'app di mini video diventata popolarissima tra i più giovani: nei giorni scorsi il presidente Donald Trump ha minacciato di bandirne le attività negli Usa entro il 15 settembre qualora ByteDance, la società proprietaria con base a Pechino, non dovesse trovare un accordo per la loro cessione. Approfittando del suo futuro incerto Instagram, social network di Facebook e del suo fondatore, ha lanciato la sua versione di TikTok: si chiama Reels e permette agli utenti di creare video da 15 secondi aggiungendovi sottofondi musicali, filtri ed altri effetti. L'app sarà disponibile per i sistemi operativi iOS e Android in 50 paesi, tra cui l'Italia, così come negli Stati Uniti, Regno Unito, Giappone e Australia. «Reels offre alle persone nuovi modi per esprimersi, scoprire nuove cose, e aiuta chiunque abbia l'ambizione di diventare un ideatore a conquistare la scena» ha spiegato Instagram in una nota.

Per creare il video basta accedere alla fotocamera, e sono disponibili sia opzioni private che pubbliche. L'obiettivo è attirare nuovi utenti sul social di proprietà di Facebook, aumentare la quantità di tempo che le persone trascorrono ogni giorno sull'app, e affermarsi come piattaforma di intrattenimento video mentre il concorrente diretto TikTok è in difficoltà per il potenziale divieto del tycoon. Intanto, però, Microsoft è interessata ad acquistare l'unità statunitense dell'app di ByteDance, e l'amministratore delegato Satya Nadella ha fatto sapere di aver discusso dell'affare domenica scorsa proprio con Trump. Se l'operazione dovesse andare in porto, Reels si troverebbe a operare in un mercato ben diverso rispetto all'ipotesi in cui TikTok rimanesse di proprietà cinese e venisse bandito dagli Stati Uniti. Per Robby Stein, direttore del prodotto di Instagram, le due offerte sono in ogni caso diverse: «Penso che TikTok meriti parecchio credito per aver reso popolare questi formati, è stato un ottimo lavoro - ha detto a The Verge - Ma non esistono due prodotti esattamente uguali e neanche i nostri lo sono».

Nel frattempo, le tensioni tra Washington e Pechino rimangono alle stelle dopo la notizia che gli Stati Uniti invieranno nei prossimi giorni una delegazione ufficiale a Taiwan per la prima volta in sei anni. L'ufficio Usa responsabile delle relazioni commerciali con l'isola ha confermato che il segretario alla Salute Alex Azar guiderà la visita: nessun membro del governo americano di così alto rango - ha annunciato l'American Institute a Taipei - ha visitato Taiwan da quando nel 1979 Washington ruppe i legami per riconoscere diplomaticamente la Repubblica Popolare Cinese. Azar ha spiegato che il viaggio ha lo scopo di mostrare il sostegno del presidente Trump all'isola, al suo governo democratico e alla leadership che ha mostrato nella gestione del coronavirus. Immediata la protesta da parte del Dragone: il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Wang Wenbin, ha detto che la visita del segretario alla Salute «mette a repentaglio la pace».

Mentre la presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha scritto su Twitter: «Non vedo l'ora di dare il benvenuto» ad Azar e «di condividere come il modello Taiwan abbia funzionato per contenere la diffusione del Covid-19 e contribuito alla salute globale».

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